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Cronaca

Mose: l'Anticorruzione avvia l'iter per il commissariamento del Cvn

Il Consorzio Venezia Nuova potrebbe essere commissariato dopo lo scandalo tangenti. Nei mesi scorsi la visita di Cantone in laguna

Già durante la sua visita in laguna il commissario anticorruzione Raffaele Cantone (DETTAGLI) l'aveva fatto intendere. A precisa domanda dei giornalisti aveva dichiarato di volersi chiarire le idee, non escludendo l'eventuale avvio dell'iter di commissariamento del Consorzio Venezia Nuova.

CANTONE DISSE: "PEGGIO DELL'EXPO"

Ora la procedura è partita (una lettera è stata recapitata in laguna mercoledì mattina), ed è molto probabile che quel faccia a faccia con il procuratore Carlo Delpino al terzo piano della cittadella della giustizia di piazzale Roma abbia rivestito un ruolo cruciale. L'Anac, dunque, l'autorità nazionale anticorruzione, avrebbe attivato le procedure per chiedere al prefetto di Roma il commissariamento del Cvn, che come noto ha in concessione i lavori di costruzione del Mose (ultimato per oltre l'85%). Il tutto sarebbe già stato notificato anche ai vertici del Consorzio, da due anni a questa parte rinnovati. Quindi prima dello scoppio dello scandalo tangenti in laguna. Al Cvn, come prevede la legge, è stata concessa la possibilità di presentare memorie e osservazioni. Tre giorni di tempo per farlo, visto che i "fatti sono noti".

L'atto sarà poi inviato, per le sue determinazioni, al Prefetto di Roma (visto che la concessione dei lavori è stata firmata nella Capitale al ministero dei Trasporti). Poi, per conoscenza, sarà inoltrata anche alla Procura della Repubblica di Venezia. A pesare sulla decisione di avviare il commissariamento naturalmente quanto è stato scritto nell'ordinanza di custodia cautelare firmata del gip del tribunale di Venezia nel maggio scorso. Il rinnovamento della governance dell'organismo non sarebbe evidentemente stata giudicata sufficiente per evitare un'azione di questo tipo.

"Come abbiamo sempre detto faremo quello che ci è detto di fare. La nostra preoccupazione è che l'opera possa rispettare tempi e continuità di finanziamenti per portarla a compimento", ha commentato il presidente del Consorzio, Mauro Fabris.

"E' sacrosanta e inderogabile questa richiesta - dichiara l'ex assessore all'Ambiente Gianfranco Bettin - Lo chiedevamo da tempo, da prima ancora che scoppiasse lo scandalo perché, per noi, era 'scandalosa' la sua condotta e lo era, da decenni, il suo status. Il Consorzio Venezia Nuova, il suo sistema di potere, è esso stesso - rileva - lo 'scandalo', che non nasce da qualche 'mela marcia' ma da procedure particolari, da posizioni di privilegio e di esclusiva, da risorse enormi e fuori controllo, da un predominio che si è giovato di politici, funzionari, manager, imprenditori, opinion-makers. Tagliare la testa del drago che ha stretto tra le sue spire e avvelenato con i suoi morsi politica, economia, societa' e' un nuovo importante passo per cominciare a far pulizia e a cambiare davvero".

CACCIARI - "Il commissariamento mi sta bene perché ci sta tutto, resta il rammarico perché senza vertici e con i soldi che vengono meno non vedremo mai quell'opera, che tanto ho avversato, per vedere se effettivamente sta in piedi - commenta l'ex sindaco di Venezia, Massimo Cacciari - il mio sì venne dato solo per sfida a quella che in tempi non sospetti definivo una cricca che si avvaleva di consulenze, pareri e indagini di esperti del tutto incapaci ma comprati per avere pareri compiacenti. Credo - dice Cacciari - che saranno soddisfatti anche i tanti che lo hanno voluto per lucrarci, perchè così non si vedranno le loro colpe visto che con il commissariamento il Mose resterà incompiuto".

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