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Cronaca Jesolo

GUARDA CHI C'E' Gambe lunghe e becco a punta, a Jesolo la cicogna

Il volatile è stato avvistato sul litorale ed è tenuto sotto osservazione dalla polizia venatoria e dai volontari del museo di storia naturale

Una nuova cicogna solca i cieli di Jesolo. È da venerdì 14 febbraio che è stato avvistato un esemplare di questa inconfondibile e popolare specie, da sempre simbolo di pace e di fertilità, credenze che in tutta Europa ed anche in alcune località Euroasiatiche vede garantire a questo pennuto tutela e ospitalità soprattutto nel periodo di riproduzione. I suoi grandi inconfondibili nidi abilmente costruiti su campanili, comignoli, tetti di abitazioni e negli ultimi anni anche su tralicci della luce e telefonici sono sempre più frequenti e motivo di attrazione anche per i turisti.

NUOVO INQUILINO - L'esemplare, ha sostato prima nella zona Salsi antistante il Comune di Jesolo, spostandosi poi nell'area limitrofa alla zona industriale di Jesolo Lido e in ultimo nei pressi del parco acquatico "Aqualandia". Si tratta di un esemplare adulto di Cicogna bianca (Ciconia ciconia), non presenta anelli di riconoscimento, cosa che invece è abbastanza frequente in altri individui, visto che gran parte delle cicogne che nidificano e nascono in Italia e negli stati europei confinanti sono piuttosto monitorate e gran parte dei piccoli nati vengono, nell'ambito di diversi progetti di ricerca, inannellati nei nidi quando sono ancora pulcini. Questo esemplare gode di ottima salute, in questo periodo si ciba prevalentemente di lombrichi ed altri piccoli invertebrati. Si raccomanda di non infastidirlo anche se è particolarmente confidente, in quanto il ripetitivo disturbo e conseguente involo, provocherebbe al soggetto inutili affaticamenti.

ZONA PROTETTA - Ogni anno, soprattutto verso la fine di settembre e la prima decade di aprile, sempre più frequentemente, capita di poter osservare gruppi di cicogne anche abbastanza numerosi, i quali sostano o sorvolano il territorio jesolano. Trattasi di uccelli in migrazione, attratti dalle accoglienti aree umide vallive che caratterizzano il comune di Jesolo, in particolare l'ambito vallivo di Lio Maggiore. Il 14 aprile 2013 ne furono avvistati ben 11 esemplari che per tre giorni hanno sostato e si sono rifocillati in valle Dragojesolo. Questa specie è da sempre considerata come indicatore di buone condizioni ambientali. Ha un ampio spettro alimentare, si ciba di anfibi, rettili, pesci, piccoli micromammiferi, ma soprattutto piccoli invertebrati: lumachine, grilli talpa e altri insetti. Quest'esemplare è comunque monitorato sia dagli agenti della polizia venatoria provinciale che dai volontari del museo civico di Storia Naturale di Jesolo

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