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Giovedì, 25 Aprile 2024
Cronaca

Aziz e il desiderio di redenzione: gli scritti di un carcerato diventano libro e opere d'arte

Abdelaaziz Aamri era recluso a Santa Maria Maggiore quando ha cominciato a scrivere in prigione. I suoi racconti sono diventati delle opere degli studenti dell'Accademia di Venezia

Ha scritto di notte, tra le quattro mura della sua cella, e i suoi racconti sono stati poi trasposti in opere dagli studenti dell'Accademia di Belle arti di Venezia: disegni, pitture, bozzetti che raccontano pensieri, intimità e desideri di riabilitazione di Abdelaaziz Aamri, cittadino marocchino ora recluso nel carcere di Trento prima del suo  trasferimento dal penitenziario di Santa Maria Maggiore. Sono queste le caratteristiche principali della mostra "Le parole e le immagini", che è stata presentata stamattina nell'aula magna dell'Accademia di Belle Arti di Venezia assieme al libro "Mai più qui. La forza di ricominciare", che raccoglie le lettere di "Aziz" e le illustrazioni degli allievi.

Sensibilità fuori dal comune

Alla presentazione, oltre alla presidente dell'Accademia, Luana Zanella, al suo direttore, Giuseppe La Bruna, al giornalista Alberto Golgheraiter, al console del Regno del Marocco, Almina Selmane, e all'autrice del progetto, la presidente dell'associazione "Venezia Pesce di Pace", Nadia De Lazzari, ha partecipato anche l'assessore comunale al Turismo: «Con Nadia De Lazzari ci conosciamo dagli anni Novanta - ha dichiarato - è una donna carica di passione, la stessa passione che vedo in queste illustrazioni. Aziz l'ho conosciuto anch'io in carcere a Venezia in occasione della presentazione del progetto '501 disegni a 6 mani', cui lui ha collaborato, e ho colto subito in lui qualcosa di diverso, una sensibilità fuori dal comune soprattutto per una realtà come il carcere, dove regna un senso di 'tempo sospeso'».

Un esempio di inclusione

Durante la presentazione è stato sottolineato più volte, soprattutto dal console del Marocco, che la storia di Aziz può essere presa come esempio di un'inclusione possibile. È stato lui a pagare la pubblicazione del libro, ed è stato sempre lui a emozionarsi nel momento in cui ha scoperto che i suoi scritti sarebbero stati illustrati dagli studenti. Il progetto ora non si ferma e, anzi, si allargherà ulteriormente: «Ieri ho ricevuto la telefonata del presidente del consiglio Giuseppe Conte - ha spiegato De Lazzari -, si è complimentato e ci ha spronato a non fermarci qui».

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