Di certo non è più come vent'anni fa. Per farsi la clientela non si punta più sul passaparola "tradizionale", ma per forza di cose serve avere visibilità su quella grande piazza virtuale che è il web. Talmente grande che anche chi si affida per arrotondare o sbarcare il lunario ad attività irregolari, o in questo caso abusive, non ha paura di venire colto in fallo. Così, come riporta il Gazzettino, le offerte di privati che si presentano come traghettatori "a remi" per un tour in città sono molto numerose sul web. Con tanto di tariffe: una gita di 90 minuti di sera sul Canal Grande costa 200 euro. Una lezione di 90 minuti costa 40 euro, ma è minimo per due persone.

Naturalmente si tratta di prezzi concorrenziali che non possono che suscitare l'indignazione dei gondolieri tradizionali. Avvezzi a tariffe ben più alte. Trattandosi poi di attività irregolari senza lo straccio di una licenza, i punti di ritrovo sono in canali interni. In zone dove di solito il turista non arriva. A lanciare l'accusa i pope che lavorano in zona stazione, che ogni giorno si ritroverebbero davanti agli occhi sempre le stesse persone con il remo in mano. Con tanti "amici" da traghettare su e giù per la laguna.

Poi, però, se un gondoliere di sua iniziativa espone le tariffe ufficiali sul "canon de prua" ben visibili, per il plauso di alcuni cittadini e turisti, gli viene prospettata una possibile sanzione, anche se M.Z., il pope finito nel mirino, ribatte a Rete Veneta che il regolamento non impone dimensioni standard per informare i possibili passeggeri.

IL SERVIZIO DI RETE VENETA