"Io ti racconto questa storia perché tanti miei connazionali si possono trovare nella stessa situazione. Io ho un lavoro e pagavo l'affitto. In nero. Ho un figlio qui con me. Stamattina (mercoledì, ndr) si è presentata la polizia con l'avvocato. Mi hanno mostrato una carta di cui non ho capito nulla e mi hanno detto di uscire subito. Hanno cambiato le serrature e mi sono trovato in strada". Un raggiro bello e buono quello di cui sembrerebbe essere stato vittima un cittadino bengalese che abita e lavora a Marghera. E' uno che ha una sua attività commerciale e che non ha grilli per la testa. Il figlio lavora con lui. Insomma, gente che si dà da fare e che si vuole guadagnare da vivere. Punto.

Il problema è che da molto tempo lui ha pagato un affitto (in nero) a un suo connazionale che, evidentemente, i soldi al posto di consegnarli al proprietario dell'immobile se li è intascati. "Ci vivevamo in quattro lì dentro - spiega - ora siamo per strada. Mi farò ospitare da qualche amico, perché noi ci aiutiamo tra connazionali. Poi troverò un altro posto". Dal racconto del protagonista di questa vicenda si intuisce che sono in molti i bengalesi che vivono in questo modo a Marghera: "Chi figura titolare dell'affitto è all'estero - spiega - come facevo a sapere se lui dava i soldi al proprietario? In tanti pagano l'affitto in nero a bengalesi che non abitano qui".

Dal particolare al generale, quindi, ci sarebbe una schiera di cittadini di nazionalità bengalese che "controllano" gli alloggi nella città giardino, subaffittandoli a connazionali. Vivendo magari all'estero. Senza farsi grossi problemi se poi gli inquilini vengono sbattuti fuori di casa. In questo caso la truffa (perché se tutto sarà confermato di truffa si tratta) sarebbe di diverse migliaia di euro: "Ho pagato tutte le bollette che mi chiedeva - racconta il cittadino bengalese - ma anche quelle non sarebbero mai giunte al proprietario. Finché non è arrivata la polizia stamattina con un avvocato. Siamo in tanti a rischiare. Ma dove possiamo andare? La nostra comunità è coesa, faremo in modo che questi connazionali non ci rubino più i soldi".