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Cronaca Tessera / Via Triestina, 163

Gli ex dipendenti a muso duro contro la crisi: la Berti diventa una coop e rinasce

La ditta di Tessera aveva chiuso a luglio 2015. I lavoratori hanno deciso di non disperdere competenze e professionalità: sono diventati tutti soci e lo stabilimento ha riaperto

Martedì sarà il giorno delle autorità e degli applausi, ma i 21 lavoratori della Berti è già da tempo che si sono rimboccati le maniche e hanno ripreso a fare ciò che sanno: produrre serramenti in vetro. Lo storico marchio, infatti, è tornato a nuova vita dopo il fallimento dell'omonima azienda di Tessera nata nel 1962. Merito degli ex dipendenti della ditta, ora diventati soci, i quali si sono costituiti in cooperativa e da poche settimane, grazie al sostegno di Legacoop Veneto, Regione Veneto, dei sindacati (specie della Filctem-Cgil) e degli investitori istituzionali, hanno riavviato l'attività nello stabilimento di via Triestina 163. 

Si tratta di una storia di "sparanza" che ricalca un tipo di percorso che ha rilanciato altre aziende in difficoltà in Veneto, le quali ora stanno cercando di uscire dalle sabbie mobili di una crisi che per alcuni non ha mai smesso di mordere. In questo modo, costituendosi in cooperativa, i 21 lavoratori rimasti in trincea cercano di non disperdere un patrimonio di conoscenze e di professionalità ai massimi livelli. La competenza non si discute: le difficoltà economiche dell'azienda (come di tante altre nel Veneziano) non sono state causate da bassa qualità, bensì da altri fattori.

All'incontro di martedì ci saranno il presidente della Regione, Luca Zaia, l'assessore regionale al Lavoro, Elena Donazza, il presidente regionale di Legacoop, Adriano Rizzi, il presidente della cooperativa Berti, Attilio Pasqualetto, e il segretario provinciale Filctem-Cgil, Davide Stoppa, secondo cui questo esempio di "workers buyout" si rivela "un'ottima notizia, dopo la chiusura dell'azienda a luglio 2015. Si è restituito un posto di lavoro a 21 persone dando speranza ad altri 20 di poter in futuro rientrare nella loro vecchia ditta". Ora, dopo manifestazioni, vertenze e cortei, "c'è una nuova azienda - conclude Stoppa - fatta di persone che hanno messo tutto in questa avventura, hanno rischiato la mobilità impegnandola nel capitale sociale della loro ditta, sono andati contro una crisi che da anni produce chiusure aziendali, hanno saputo rimettersi in gioco".


DALLA CRISI AL WORKERS BUYOUT (VIDEO DI "PARLIAMODILAVORO")

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