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Cronaca

Tornado, il bilancio si aggrava: "Cento milioni di euro di danni"

Il presidente Luca Zaia al Consiglio regionale: "Renzi ha assicurato lo stato di calamità. Pensiamo a un fondo mutualistico per eventi simili"

Giorno dopo giorno il bilancio del disastro si aggrava. Sono cinquecento le abitazioni danneggiate dal tornado che ha colpito la Riviera del Brenta, tra cui circa un centinaio dovranno essere abbattute. La triste contabilità è stata ufficializzata dal presidente della Regione Luca Zaia durante il suo intervento che ha aperto il Consiglio regionale di lunedì mattina, dove è stato celebrato anche un minuto di silenzio per rispetto di chi ha perso la vita (il commerciante Claudio Favaretto, 63enne morto a Porto Menai) o la casa: "A spanne, la stima dei danni è attorno ai cento milioni di euro - ha spiegato il governatore - ho sentito subito il presidente del Consiglio Matteo Renzi, che ha assicurato la sua vicinanza. Ho visto che poi ha contattato anche i sindaci. Il primo Consiglio dei ministri utile servirà anche a decretare lo stato d'emergenza. Da quel momento potremo attingere dal fondo nazionale della protezione civile per catastrofi di questo tipo".

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Naturalmente Regione e Comuni cercherano di contrattare con lo Stato, sulla base di un bilancio che allora dovrà essere il più preciso possibile. "Noi come Giunta abbiamo già stanziato tre milioni di euro per le urgenze - ha spiegato Zaia - il Consiglio oggi dà l'ok per un'ulteriore variazione di bilancio che permetterà di utilizzarne altri tre". Il presidente si è fatto poi portavoce della richiesta dei sindaci di allentare le limitazioni del patto di stabilità, oltre che della necessità di bloccare il pagamento delle imposte per sei mesi a chi ora non sa nemmeno come pagarsi la copertura di un tetto che in pochi minuti è volato via.

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"Ho incontrato un anziano con la casa distrutta che mi diceva di avere una pensione di 300 euro - racconta il presidente - non sapeva come fare. Serve un dispositivo a livello nazionale che ci permetta di intervenire sui privati in maniera poderosa, e non solo nel settore pubblico. Dopodiché, visto che l'anno scorso la nostra regione è stata colpita da trentadue eventi catastrofali, è il momento di pensare a un fondo mutualistico con il contributo di tutti i veneti. In modo da avere risorse da cui attingere in casi di questo tipo. Se non ce ne sarà la necessità le risorse le utilizzeremo per opere contro il dissesto idrogeologico. La nostra grande sfida per il futuro". 

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