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Cronaca

Sicurezza e lavoro nero: l'80 per cento delle aziende controllate non è in regola

Agricoltura, commercio, edilizia: un anno di controlli e 54 imprenditori denunciati

Dai ristoranti ai «kebab» del centro storico, dai negozi alle aziende agricole fino ai cantieri edili: delle 141 aziende ispezionate nell'ultimo anno dai carabinieri del nucleo operativo tutela lavoro di Venezia l'80 per cento non era in regola. E le multe sono state salatissime: centinaia di migliaia di euro per i locali sporchi, le violazioni sulla sicurezza e il personale sorpreso a lavorare senza contratto. Si tratta per lo più di aziende «sospette», cioè segnalate per presunte irregolarità.

Dei 507 lavoratori controllati, di cui 206 extracomunitari, 59 erano impiegati in nero e uno di loro senza permesso di soggiorno. Per 23 attività è scattata la sospensione mentre 54 imprenditori sono stati denunciati. In centro storico, le aziende ispezionate sono stati piccoli fast food etnici, negozi e ristoranti anche italiani. Sebbene Venezia, tra le altre province, non sia quella in cui la situazione è più allarmante, in città su 16 esercizi controllati sette non erano in regola sia per quanto riguarda le assunzioni che la sicurezza e le condizioni igieniche. 

A Mestre, in particolare nella zona del quartiere Piave, cinque attività commerciali gestite da stranieri sono state sospese e sul litorale 13 aziende su 15 sono risultate non in regola. In tutti i settori, dunque, le violazioni sono le stesse. Comprese l'agricoltura e l'edilizia: per quanto riguarda la prima, in undici società controllate sono stati scoperti otto lavoratori in nero e tra gli undici cantieri ispezionati dieci non erano in regola. 

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