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Cronaca

Vtp attacca i comitati: "Se continua la protesta la nostra crescita a rischio"

Nonostante la crisi economica Venezia Terminal Passeggeri segna un +0,8% tendenziale nel 2012 riguardo alle navi da crociera. Trevisanato: "Ci sono state distorsioni a livello stampa e tv"

Un fatturato di quasi 33 milioni di euro al 31 maggio 2012 (rispetto ai 17 milioni del 2006), un utile di 7 milioni di euro (nel 2006 erano poco più di 3,1) e una quota di passeggeri che ha varcato due milioni e 200mila unità, rispetto al milione e 367mila di sei anni prima. Sono le cifre della crescita costante di Venezia Terminal passeggeri (Vtp), la società che gestisce lo scalo crocieristico di Venezia. "Per il prossimo triennio - afferma il presidente di Vtp Sandro Trevisanato - non siamo però sicuri di proseguire lo sviluppo costante degli ultimi anni, visto che l'effetto dell'attività dei comitati di protesta può essere negativo, come confermano anche alcuni segnali, a partire dalla dichiarazione dell'amministratore locale di Msc, che penserà seriamente di trasferirsi a Trieste se continueranno queste polemiche".

Trevisanato, guardando i dati, sottolinea che "sono numeri economici tutto sommato irrilevanti, se si pensa che, tra indotto diretto e indiretto e merci, ci avviciniamo, in quanto home port, al miliardo di euro di affari, per Venezia e il Veneto". E la crocieristica a Venezia, come confermano i dati illustrati all'Italian Cruise Watch di Genova, resiste al difficile momento dell'economia, con un +0,8% tendenziale del 2012 in controtendenza con l'andamento nazionale (-4,2%) e dei due maggiori scali crocieristici del Tirreno (Civitavecchia -6,6%, Napoli -7,5%).

"Ciò - osserva Trevisanato - non è elemento completamente rassicurante per Venezia, perché l'effetto delle proteste locali nei confronti delle crociere ha avuto risonanza internazionale, con distorsioni a livello di stampa e tv. Anche se ci ha rassicurato il pieno appoggio del sindaco alla crocieristica, visto che sarebbe assurdo ostacolare un'attività in continua crescita, che produce reddito e occupazione, con circa seimila addetti, ed è l'unico business turistico in aumento a Venezia".

 

TERMINAL NAVI DA CROCIERA A PORTO MARGHERA?

"Trasferire il terminal crociere a Marghera sarebbe come spostare l'aeroporto di Venezia dal Marco Polo al Nicelli del Lido". E' il commento del presidente di Vtp. Sandro Trevisato, riguardo all'idea ventilata dal sindaco Giorgio Orsoni. "Sul tema - prosegue - non posso che allinearmi alla posizione dell'Autorità portuale, e della Capitaneria di porto, che dichiarano l'impossibilità per le navi da crociera di attraccare a Marghera, per l'intasamento del traffico e la pericolosità all'interno del porto. Da un traffico oggi sicuro, si passerebbe a una situazione ritenuta assolutamente pericolosa da chi è chiamato a valutare il traffico e quindi la proposta del sindaco è inaccoglibile". Il successo di Venezia, per Trevisanato, dipende anche dalle ottime infrastrutture. "In una domenica di picco - ricorda - , passano per la Marittima circa trentamila passeggeri, duemila macchine in parcheggio, tra i sessanta e i settantamila bagagli vengono movimentati e decine di autotreni scaricano merci sulle navi. Dove si trovano strutture adeguate a tutto ciò, a Marghera? Finora abbiamo investito trenta milioni in infrastrutture e siamo pronti a investirne altrettanti col nostro cash flow: ecco perché la proposta di Orsoni non può essere presa in considerazione".

 

IL DECRETO CHE BLOCCA I GIGANTI DEL MARE

Tra le maggiori preoccupazioni, riguardo al possibile sviluppo dello scalo crocieristico veneziano nel prossimo triennio, il presidente di Vtp, Sandro Trevisanato, pone, insieme all'attività dei comitati, il decreto Passera-Clini sulle grandi navi. "Le previsioni del decreto - spiega - con la limitazione a 40mila tonnellate per la stazza delle navi autorizzate al transito in Laguna danno un indirizzo contrastante con lo sviluppo della crocieristica, visto che si tratta di un numero poco al di sopra del dieci per cento del parco navi attuale e si tratta delle navi più inquinanti e più pericolose".

Trevisanato ricorda il ruolo di semplice concessionario, il cui business è quello dello sviluppo del traffico crocieristico, e non di decisore della normativa e sottolinea come "l'aspetto positivo del decreto è che non blocca il traffico crocieristico". "Ma la linea d'indirizzo - prosegue - é del tutto opinabile, perché il limite previsto è inattuale. Non ho la sfera di cristallo per vedere il futuro, visto che la decisione spetta al Parlamento, alla Capitaneria di porto, all'Autorità portuale e al Magistrato alle Acque, mentre noi gestiamo solo il porto e cerchiamo di farlo al meglio. In ogni caso resto molto perplesso e, prima di esprimere un giudizio, preferisco aspettare gli studi, anche sul canale Sant'Angelo-Contorta, per capire come incide sull'ambiente lagunare e se i danni dello scavo sarebbero superiori ai benefici. Al riguardo, ricordo anche che, se trasferiremo i traghetti a Marghera, dimezzeremo il transito in bacino, con un dimezzamento ulteriore se andrà in porto il progetto del senso unico, sul quale, però, sospendo il giudizio". (Ansa)

 

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