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Cronaca

Scopre le ladre, loro lo assaltano: fermata banda delle donne incinte

Due borseggiatrici bloccate martedì al pontile Actv della stazione di Venezia. Un'altra, arrestata il 7 agosto, è stata condannata a 2 anni di carcere

Una borseggiatrice in carcere, altre due affidate a struttre protette perché minorenni. Sono i risultati delle operazioni anti-borseggio condotte negli ultimi giorni dai carabinieri di Venezia, impegnati contro il fenomeno delle ladre incinte: o almeno, questo è ciò che le ragazze dichiarano. Una 36enne era stata bloccata il 7 agosto dai militari del nucleo natanti per una tentata rapina perpetrata sul pontile Actv di piazzale Roma, ai danni di un turista (DETTAGLI): è stata condannata mercoledì mattina dopo il patteggiamento, dovrà scontare 2 anni e 1 mese di reclusione e pagare 500 euro di multa: stavolta per lei nessuna sospensione condizionale, visti gli innumerevoli precedenti penali e la recidiva.

È di martedì pomeriggio, invece, l'intervento che ha permesso di bloccare altre due ragazze mentre tentavano di derubare dei turisti sul pontile dei vaporetti davanti alla stazione. È stato un cittadino a rendersi conto di cosa stava accadendo: è intervenuto tempestivamente fermando le ragazze, che per tutta risposta lo hanno aggredito nel tentativo di fuggire. Solo che il trambusto è stato notato dai carabinieri, che hanno bloccato le ladre e le hanno portate negli uffici di San Zaccaria. Le due, provenienti dallo stesso campo rom della 36enne, sono sospettate di appartenere alla stessa banda: una delle due ha dichiarato di essere in stato di gravidanza, ma questo non ha impedito a entrambe di prendersi una denuncia e di essere affidate a delle strutture protette di altre province.

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