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Martedì, 16 Aprile 2024
Cronaca

Bruciato e imbrattato con simboli nazisti il libro di Gianfranco Bettin

All'interno del testo c'erano anche insulti ai cittadini di Marghera

Una copia del libro "Cracking" di Gianfranco Bettin lasciata sul ripiano interno di una finestra all'interno del municipio di Marghera, in parte bruciata e imbrattata con simboli nazisti. A trovarla, martedì mattina, è stato il personale addetto alle pulizie. È il gesto di uno o più vandali, che il presidente della municipalità ha denunciato sui social, precisando che all'interno del testo erano presenti anche insulti contro i cittadini di Marghera.

"Colpisce l'odio verso la città"

Il libro è in romanzo, «una storia d’amore e di lotta, sullo sfondo della crisi di questi anni, i cui protagonisti sono uomini e donne che animano la vita della comunità, con il lavoro, la musica, lo sport, le buone relazioni sociali opposte al crimine e al degrado - ha detto Bettin -. Non so ancora bene come valutare questo gesto. Bruciare un libro è di sicuro un gesto nazista (anche se è tipico degli intolleranti di ogni fazione, qui però con tanto di simbologia). Colpisce, insieme alle svastiche, soprattutto l’odio verso una città e una realtà che hanno duramente pagato un tributo allo sviluppo industriale e alle sue conseguenze sociali e ambientali».

La solidarietà: «Un gesto intollerabile»

Non è chiaro se il libro sia stato usato come oggetto incendiato per provocare danni ulteriori o se le fiamme facevano parte di un oltraggio al testo stesso e a Marghera. «Marghera sopporterà - conclude Bettin -, con la solita forza, pure questo oltraggio, e reagirà. E anch’io». «Un gesto intollerabile, e inquietante, perchè mescola nel torbido di un sottofondo di intolleranza e oltranzismo che periodicamente rialza la testa, con atti vili come questo - commentano Gabriele Scaramuzza, segretario veneto Articolo Uno e Gianluca Trabucco, segretario metropolitano -. Sappiamo che questo gesto niente può contro l’impegno in prima persona di Gianfranco Bettin, e siamo sicuri che verranno svolte tutte le attività necessarie per individuare i responsabili». «Un gesto che a mio avviso tende a creare confusione, non è neanche politico - commenta Riccardo Colletti Filctem Cgil che l'anno scorso presentò il libro assieme a Bettin a Mestre -. Con Gianfranco abbiamo avuto profonde discussioni ma anche attraverso questi confronti, pur essendo di poli contrapposti, se molte fabbriche, imprese e appalti oggi hanno il Simage e i sistemi di sicurezza, lo dobbiamo anche a quella stagione. Profonda solidarietà a Bettin. Questi gesti non possono mettere in discussione il percorso fatto fino a qui. Abbiamo lottato assieme per lavorare dentro a condizioni di sicurezza e per tenere unita la città su questi temi. Non permetteremo a questi fatti riprovevoli di farci tornare indietro». «Il Consiglio di Municipalità di Venezia Murano Burano condanna il gesto di intimidazione subito dal presidente Gianfranco Bettin e invita a non abbassare la guardia di fronte a queste manifestazioni che richiamano un terribile passato», scrive il presidente Giovanni Andrea Martini.

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