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Venerdì, 19 Aprile 2024
Cronaca

Una cordata per salvare il Casinò, all'orizzonte si staglia pure il Palais

L'ex ad della casa da gioco Corradini convinto di raccogliere 350 milioni di euro. Si vocifera di un possibile ritorno del progetto del grattacielo

Casinò sì, casinò no. Oppure casinò forse. Per il rilancio della Casa da gioco lagunare torna sulla scena il suo ex amministratore delegato Gianni Corradini, che dalle colonne del Gazzettino dichiara di essere in grado di calamitare una cordata di imprenditori che metterebbero sul piatto 350 milioni di euro per mettere in piedi una casa da gioco di quinta generazione. Una struttura che dovrebbe trovare spazio in una location all'altezza, in cui solo un quarto delle entrate deriverebbero da tavoli verdì e slot machine. Tutto il resto sarebbe costituito da soldi spesi da turisti di alto livello per il contorno di hotel, ristoranti e servizi.

 Un progetto che potrebbe riportare in auge, secondo il quotidiano, il Palais Lumiere, visto che il nipote dello stilista, Rodrigo Basilicati, avrebbe dichiarato a un esponente del comitato a favore del grattacielo che un ritorno sui propri passi sarebbe possibile, ma a determinate condizioni però. Una ipotesi piuttosto remota, visto che altri Stati si sarebbero fatti avanti per ospitare il maxi edificio.

In ogni caso il nuovo Casinò, secondo il progetto di Corradini, dovrebbe trovare spazio in una struttura simile, da cui magari ammirare Venezia dall'alto. Una società in grado di macinare utili, regalando ossigeno alle casse del Comune. Ma l'ex ad non vuole "regalare" la propria idea. Chiede che il commissario straordinario Vittorio Zappalorto lo paghi come consulente. In quel caso, è la sua promessa, in due mesi sarebbe in grado di resuscitare la casa da gioco, per cui per ora nessuno si sarebbe fatto avanti per rilevarne la gestione. Motivo? Per Corradini perché i paletti inseriti nel bando renderebbero per tutti l'operazione non conveniente. Infine, dopo aver messo in piedi il progetto, l'imprenditore farebbe un passo indietro. Lasciando ad altri la gestione del nuovo giocattolino.

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