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Cronaca

Venezia, capitale italiana dei giovani ricercatori: 7 borse "Marie Curie", è record

L'università Ca' Foscari si dimostra istituzione preferita dai vincitori di prestigiosi bandi internazionali della Commissione Europea, stanziati per sostenere ricercatori eccellenti

Con il nuovo record di 7 borse “Marie Curie” conquistate nel 2015, l’Università Ca’ Foscari Venezia si conferma destinazione italiana principale per i vincitori di questi prestigiosi bandi finanziati dalla Commissione Europea per sostenere ricercatori eccellenti. Il valore delle borse supera il milione di euro. L’ateneo veneziano eguaglia così i risultati del 2014, confermandosi prima istituzione in Italia per il numero di borse vinte nell’anno solare. La maggior parte di questi ricercatori arrivano a Venezia dopo esperienze di dottorato o ricerca all’estero, dimostrando l’attrattività di Ca’ Foscari su temi di ricerca interdisciplinari e innovativi.

Il Rettore di Ca’ Foscari Michele Bugliesi ha esternato tutta la propria soddisfazione per questo traguardo prestigioso. "È un risultato importante, - ha spiegato - perché conferma la capacità dei nostri dipartimenti, e quindi dell'Ateneo, di qualificarsi come strutture di qualità, in grado di attrarre e far crescere ricercatori giovani  e di talento. A sostegno della ricerca Ca' Foscari investe in modo importante. Tra le altre misure, -ha poi proseguito - abbiamo recentemente riservato nuovi fondi per il programma Marie Curie Plus One, grazie al quale Ca' Foscari sostiene il finanziamento di un anno  aggiuntivo di contratto per i ricercatori che fruiscono di una borsa Marie Curie presso l'Ateneo e si impegnano a presentare la propria candidatura per un grant ERC".

L’ambito umanistico conquista fondi su temi fondamentali per comprendere la cultura europea, ma non solo. Fresca di doppio dottorato alla Johns Hopkins University di Baltimora, la ricercatrice e violinista professionista Pervinca Rista indagherà le innovazioni portate in campo operistico dai “drammi giocosi” del Goldoni. Panagiotis Ch. Athanasopoulos, coinvolto in un ampio progetto svolto tra Patrasso e l’Università di Londra, ha scelto Ca’ Foscari per approfondire l’influenza di Tommaso D’Aquino nel mondo bizantino. Enrico Emanuele Prodi arriva da un dottorato e un’esperienza di ricerca ad Oxford per occuparsi di letteratura greca classica. Alessandra Gilibert, docente di Archeologia del Vicino Oriente Antico a Berlino e Brno, studierà gli spazi pubblici della capitale dell’Impero Ittita in una ricerca che toccherà antropologia, architettura e urbanistica. Valentina Ciciliot, studiosa del movimento Carismatico, ha bissato nel 2015 una “Marie Curie” nel frattempo conquistata anche nel 2014, dopo un primo inserimento nella lista di riserva.

Due i progetti in ambito scientifico. La fisica Suzana Blesic, ora all’Institute for Medical Research di Belgrado, lavorerà a Ca’ Foscari per applicare metodi della fisica statistica allo studio di dati climatici e dell’esposizione della popolazione ai cambiamenti del clima. Xanthi Pedeli (formatosi tra Grecia e Cipro) userà la statistica per supportare la sorveglianza di sanità pubblica, indispensabile per affrontare con efficacia le epidemie.

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