rotate-mobile
Cronaca

Camusso a Venezia, attesi 7mila lavoratori: "Rivedere la riforma Fornero"

Sabato 2 aprile corteo fino a campo Santa Margherita, poi un comizio con la segretaria di Cgil sul palco: "Sulle pensioni ci stanno rimettendo soprattutto le categorie più deboli"

Il tema è delicato e tocca tutti i lavoratori, motivo per cui è facile immaginare che saranno migliaia (7mila, secondo le stime dei sindacati) coloro che parteciperanno alla manifestazione di sabato 2 aprile a Venezia: Cgil, Cisl e Uil portano in piazza la questione delle pensioni con l'obiettivo di sollecitare il Governo ad aprire un tavolo. I lavoratori veneti "verranno per raccontare le loro storie - spiegano i sindacati - fatte di difficoltà quotidiane e preoccupazioni per il futuro di sé e dei propri figli a fronte della crisi che ha bloccato il mercato del lavoro e di un sistema previdenziale che delinea prospettive di povertà per le pensioni dei giovani, obbliga alla permanenza al lavoro fino a tarda età persone adibite a lavori gravosi, penalizza le donne, getta ombre pesanti sulle condizioni dei lavoratori anziani che hanno perso il posto e non sono ancora in grado di agganciare la pensione, mentre chi è già in quiescenza vede erodere il proprio potere d’acquisto". Un mondo variegato, legato dallo slogan "cambiare le pensioni e dare lavoro ai giovani".

L'appuntamento è alle 9 del mattino nello spiazzo antistante la stazione di Venezia Santa Lucia, poi il corteo si muoverà fino a campo Santa Margherita, dove si terranno i comizi, attraverso il ponte degli Scalzi, San Simeon Piccolo, giardini Papadopoli, salizada San Pantalon. A parlare saranno i segretari regionali di Cisl e Uil, Onofrio Rota e Gerardo Colamarco, seguiti, per l’intervento conclusivo, dal segretario della Cgil, Susanna Camusso. Il sindacato chiede una modifica delle pensioni, a partire dalla riforma Fornero che, "nell’intento di produrre risparmi sul sistema pensionistico (80 miliardi in 7 anni) sta producendo un costo sociale enorme, soprattutto a discapito delle categorie più deboli ed esposte".

I sindacati chiedono di tutelare le pensioni attuali, prevedendo meccanismi di salvaguardia nel tempo e tornando alla normativa sulla rivalutazione precedente il blocco operato dalla legge Monti-Fornero; un intervento strutturale che dia certezze ai lavoratori, soprattutto precari, apportando correttivi al contributivo, ripensando la gestione separata Inps, promuovendo forme di solidarietà come il ricorso alla contribuzione figurativa; un accesso flessibile al pensionamento a partire dai 62 anni di età (oppure con combinazioni tra età e contributi) escludendo misure fortemente penalizzanti, quali il ricalcolo col contributivo, per le pensioni di vecchiaia e portare i requisiti a 41 anni di contributi per quelle di anzianità; il riconoscimento dei lavori usuranti rendendo più agevoli le regole ed estendendoli a settori oggi esclusi, quali l’edilizia; riconoscere il lavoro di cura delle donne; rendere non onerosa la ricongiunzione dei contributi previdenziali maturati in gestioni diverse; il rafforzamento della previdenza complementare anche riportando all’11% l’imposta sostitutiva innalzata al 20% per una malintesa idea di equiparazione alle rendite finanziarie.

In Evidenza

Potrebbe interessarti

Camusso a Venezia, attesi 7mila lavoratori: "Rivedere la riforma Fornero"

VeneziaToday è in caricamento