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Cronaca Portogruaro

Cardiologia Portogruaro, specializzazione tecnologica e boom di interventi in 6 anni

Secondo il direttore del reparto, Francesco di Pede, dal 2010 al 2016 sono più che raddoppiate le operazioni: "Prestazioni tempestive ed efficienti, non è solo questione di posti letto"

“Oggi è fondamentale, per quanto riguarda l'ambito cardiologico, che la struttura ospedaliera in cui si opera sia dotata di attrezzature tecnologiche altamente specializzate oltre che essere inserita in una rete territoriale volta a fornire adeguate e tempestive risposte alle necessità più urgenti. La Cardiologia del distretto, a seguito dell'efficientamento organizzativo fatto in questi ultimi anni e del lavoro realizzato a livello aziendale, corrisponde perfettamente a questo tipo di esigenze". A dirlo è il dottor Francesco Di Pede, direttore del reparto Cardiologia dell’Ulss4, dove operano complessivamente 18 specialisti.

“Rispetto a qualche anno fa – osserva Di Pede – quando tra Portogruaro e San Donà vi erano 2 unità cardiologiche e 2 unità coronariche, con una gestione dei pazienti che poteva sembrare positiva ma in realtà era alquanto complessa e spesso poco rispondente alle tempistiche necessarie, attualmente esiste una rete decisamente più funzionale e più efficiente. Se prendiamo ad esempio il caso di un soggetto colpito da infarto, considerato che il tempo in queste situazioni è fondamentale - continua Di Pede - a differenza di prima quando tra le cure al pronto soccorso e il trasferimento all'ospedale passava almeno un'ora, oggi è attiva la rete di emergenza del 118, fornita di attrezzature che forniscono immediatamente, sul posto, le prime cure, e contemporaneamente è in grado di garantire la diagnosi in tempo reale per il successivo ricovero ospedaliero. Sintetizzando, in presenza di infarto l'importanza non è avere qualche posto letto in più, ma fornire l’assistenza specializzata di cui il paziente abbisogna, con le tecnologie sempre più qualificate, ed è questo quello che attualmente il reparto fornisce sia a Portogruaro che a San Donà di Piave”.

I dati forniti in proposito, tra il 2010 e il 2016, sarebbero eloquenti. A livello aziendale si è passati, stando ai dati raccolti dal distretto ospedaliero, dalle 452 procedure di sala del 2010 alle 1133 del 2016. Dalle 141 angioplastiche coronariche del 2010 alle 385 del 2016 e dalle 5 angioplastiche primarie (infarto acuto) del 2010 alle 73 del 2016, cui vanno aggiunti altri interventi specifici. 

A Portogruaro, negli ultimi 3 anni, è stata sviluppata l'elettrofiosologia cardiaca per i casi di aritmia, blocchi cardiaci e fibrillazioni cardiache, e solo nel 2016 sono state seguite più di 60 ablazioni con tecnologie di ultimissima generazione a “raggi X zero”, il cui uso è stato avviato lo scorso anno. Rilevante è anche il ricorso alla “telecardiologia”, vale a dire la possibilità di ricevere informazioni continue, in tempo reale, sulle aritmie dei pazienti.

“La disponibilità di tali informazioni su siti web protetti - spiega infatti Di Pede - consente una reazione tempestiva ad eventi avversi o a modificazioni dello stato clinico del paziente, inoltre permettono ai pazienti di evitare o ridurre gli accessi ambulatoriali, soprattutto per chi risiede lontano dall’ospedale o per chi ha patologie invalidanti, e per i familiari di pazienti anziani o con limitazioni funzionali che devono accompagnarli alle visite di controllo. Pur considerando che vi sono margini di ulteriore efficientamento - conclude Di Pede - per massimizzare il trattamento a livello territoriale, la cardiologia di questa azienda è di ottimo livello: dispone di un alto grado di professionalità e di attrezzature specialistiche adeguate alla delicatezza delle singole patologie”. 

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