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Cronaca

Carenza di medici: il 15 settembre la prima chiamata di laureati non specializzati

Regione, scuole di Medicina delle Università di Padova e Verona e ordini dei Medici, verso un accordo per definire modalità e numeri di giovani specializzandi da inserire negli ospedali dal quarto anno

Regione Veneto, scuole di Medicina delle Università di Padova e Verona e ordini dei Medici verso un accordo contenente modalità e numeri precisi per l’inserimento negli ospedali, dove c’è carenza di specialisti, di giovani medici specializzandi, a partire da quelli che sono al quarto e quinto anno. «Il 15 settembre parte la prima chiamata per la specialità di medicina d’urgenza. Vedremo quale sarà l’adesione di giovani laureati, abilitati, e porteremo questo riscontro al tavolo con le Università».

Più specializzandi

È quanto emerso lunedì all’Azienda Zero di Padova, al termine di un incontro tra le parti nel quale sono stati fatti passi avanti per il raggiungimento di quello che l’assessore alla Sanità, Manuela Lanzarin, ha definito «un vero e proprio obbiettivo comune per il quale stiamo facendo squadra nell’interesse del sistema ospedaliero e di quello formativo accademico al fine di dare risposte concrete, urgenti e di prospettiva, a una carenza che non deve in alcun modo incidere sulla qualità dell’assistenza offerta ai cittadini». Nell’incontro è stata decisa l'attivazione dell’osservatorio regionale per la formazione specialistica, che diventa il tavolo tecnico dove verranno affinati i contenuti dell’intera operazione, che conterrà modalità di collaborazione per la rotazione negli ospedali accreditati degli specializzandi, con maggiori numeri e una maggiore distribuzione sui singoli nosocomi.

Fabbisogni e coperture

«Ragioneremo anche di quelle strutture che, per un motivo o l’altro dovessero rimanere escluse dall’ampliamento degli ospedali accreditati alla formazione universitaria – ha detto la Lanzarin in proposito – e su questi si potrebbero inserire i giovani medici come previsto dalle nostre delibere, formati, in accordo con univesità e ordini dei medici, nell’ambito della scuola regionale di Sanità Pubblica». Sul tavolo anche i primi numeri sulle necessità della Regione e sulle potenzialità delle scuole. Confermato in Veneto un fabbisogno generale di oltre 1.300 medici, calcolato all’anno scorso, ma tendenzialmente in aumento. Tra le branche più in difficoltà il fabbisogno nei Pronto Soccorso è valutato in 320 medici: 180 è la carenza in Medicina interna e Geriatria, 80 in Pediatria, 70 in Ostetricia e Ginecologia, 253 in anestesia e rianimazione».

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