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Venerdì, 19 Aprile 2024
Cronaca

Cartelle esattoriali a un'80enne per 500mila euro: le firme sugli atti erano fasulle

La vicenda risale al 2015. Dopo un incontro con il direttore della sezione mestrina di Equitalia è emerso che qualcuno aveva contraffatto la firma. Cartelle mai ricevute dalla donna

Nel 2015 si era rivolta all’ufficio legale dell’Adico, dopo aver rischiato l’infarto a causa di una busta con la quale Equitalia le contestava 45 cartelle esattoriali per un totale superiore ai 500 mila euro. Qualche settimana fa, invece, L.B., 80 enne pensionata veneziana ex titolare di una tabaccheria in centro storico, s’è incontrata con il direttore della sede mestrina di Equitalia assieme al legale dell’associazione e ha scoperto une verità sconcertante: in tutte le cartelle la sua firma era stata imitata se non addirittura sostituita da una sigla semplice e incomprensibile.

La storia è cominciata nel 2015, quando la pensionata ha ricevuto una unica notifica contenente la richiesta di pagamento di 518 mila euro per 45 cartelle non onorate tutte riferite a una tabaccheria che la donna gestiva in centro storico e che ha ceduto nel 1999. La prima richiesta di pagamento risaliva al 1988. "Da subito la situazione ci è parsa strana - spiega Carlo Garofolini, presidente dell’Adico  perché la nostra socia ha sempre sostenuto di non aver mai né ricevuto né firmato alcuna cartella esattoriale. Per questo motivo ci siamo rivolti a Equitalia chiedendo un incontro urgente. Ed è qui che è emersa una realtà che lascia di stucco".

All’incontro, infatti, il direttore di Equitalia ha portato tutte le cartelle mentre il legale dell’associazione e l’80enne mestrina hanno mostrato la firma contenuta nell’atto di cessione dell’attività. Risultato? "Era evidente che in nessuna delle 45 cartelle ci fosse la firma della signora - continua Garofolini - C’erano o delle firme palesemente artefatte, che la signora ha disconosciuto e che lo stesso direttore ha confermato essere false, o delle sigle incomprensibili. Insomma, la nostra iscritta non aveva mai visto nessuna di quelle cartelle, quindi non c’è stata alcuna negligenza da parte sua. In ogni caso la maggior parte delle notifiche sono prescritte quindi il problema non si pone, anche se a suo tempo Equitalia aveva proposto una rateizzazione, cosa abbastanza assurda considerando la cifra richieste e l’età della intestataria delle cartelle. Certo però che è necessario andare a fondo sulla questione e sarà forse necessario procedere con una querela di falso contro ignoti".

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