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Cronaca Chioggia

Casa di famiglia devastata dagli abusivi, pensionati senza un tetto

Sfrattati dall'abitazione, cercano rifugio nella residenza di Sottomarina e la trovano ridotta in macerie. La storia sta facendo il giro del web

Una famiglia ridotta in ginocchio e, letteralmente, senza più un tetto sopra la testa. Succede a Sottomarina, dove una coppia di sessantenni si ritrova costretta a vivere in condizioni al limite perché negli anni la casa dei genitori di lui, unico posto dove potevano riparare dopo lo sfratto, è stata occupata e devastata dagli abusivi.

SENZA UN TETTO – L'incredibile vicenda che vede protagonisti marito e moglie è iniziata al confine tra il territorio di Venezia e Padova, dove i due hanno vissuto sereni per anni. Poi lo sfratto, per morosità, arrivato improvviso e definitivo: i due, 61 anni lui e 66 lei, in poche ore sono stati sbattuti fuori dalla casa che abitavano da sempre, senza nemmeno la possibilità di prendere un paio di valige e riempirle con biancheria, vestiti, il minimo indispensabile. Il marito però non si è perso d'animo e ha subito trovato una soluzione: si poteva andare a vivere a Sottomarina, nella casa lungo il Lusenzo che era dei genitori di lui e che, alla loro morte, avvenute 13 anni fa, doveva essere venduta da un avvocato ma che è sempre rimasta sfitta. O almeno così pensavano tutti, la realtà però era ben diversa.

RIDOTTA IN MACERIE – Al loro arrivo nel Clodiense, infatti, i due pensionati hanno scoperto che la vecchia residenza sulle rive del fiume era stata occupata abusivamente da alcuni sbandati che negli anni l'avevano ridotta ad un covo di muffe e sporcizia: intonaco a pezzi, mobili devastati, persino il tetto è ridotto ormai ad un pericoloso groviera. L'unica stanza che garantisce ancora un minimo riparo alla coppia è la cucina, dove infatti i due si sono trincerati con letti, lenzuola e i pochi averi che sono loro rimasti. Anche lì, comunque, il rischio di un crollo è sempre in agguato e infatti i pompieri, intervenuti sul posto, hanno dichiarato inagibile lo stabile e hanno portato in fretta i due sessantenni in un hotel della zona. Peccato che i due siano stati rimandati in strada dopo appena due giorni perché la camera che gli era stata offerta dal Comune era prenotata. Così la coppia non ha potuto fare altro che tornare in quella casa tenuta in piedi per miracolo e sprovvista di servizi igenici, acqua, gas e luce. La 66enne, secondo quanto racconta chi l'ha incontrata, avrebbe già subito due interventi alle anche, si può a malapena muovere dal letto e infatti per fare la spesa arriva un amico ad accompagnarli e a riportarli poi nel loro rifugio. Contadino lui, maestra per i bimbi disabili lei, potrebbero entrambi contare su una pensione in grado di permettergli una vita dignitosa ma non, purtroppo, di restaurare un'intera casa (il cui valore di mercato è ormai precipitato e che quindi non si può neppure rivendere). Ora i due chiedono aiuto e la loro storia, triste e desolante, sta già facendo il giro dei social network, dove la loro vicenda rimbalza tra le pagine dedicate al territorio clodiense.

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