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Cronaca

Case Ater, la giunta regionale modifica il calcolo dei canoni per i 40 mila assegnatari

Tre modifiche alla legge 39. Permanenza: per gli inquilini prima della riforma, Isee a 35 mila euro. Per gli quelli entrati con la riforma, 26 mila. Anziani e nuclei con un disabile o con una persona non autosufficiente, diritto all’alloggio anche se superano la soglia massima di 35 mila euro

La giunta regionale del Veneto oggi ha cambiato le regole di assegnazione degli alloggi di edilizia pubblica e introdotto correttivi al metodo di calcolo dei canoni per i 40 mila nuclei assegnatari. Per gli inquilini ai quali è stato assegnato l’alloggio popolare, prima della riforma 39, il tetto Isee-Erp, per conservare il diritto all’abitazione popolare, è di 35 mila euro. Per gli assegnatari che hanno ottenuto un alloggio, con la nuova legge, il valore Isee-Erp di permanenza è di 26 mila. Gli anziani over 65 e i nuclei familiari, con un disabile o con una persona non autosufficiente, conservano il diritto all’alloggio anche nel caso in cui superino la soglia massima di reddito stabilita dalla legge (35 mila euro). A perdere il diritto all’alloggio per motivi di redditi saranno, nell’arco di due anni, circa 300 assegnatari. Dal primo gennaio 2020 Ater e Comuni potrebbero già applicare i correttivi.

Algoritmo

Con un emendamento alla legge di stabilità l’assessore all’Edilizia Pubblica e al Sociale Manuela Lanzarin ha portato oggi all’approvazione unanime del Consiglio regionale le tre modifiche alla legge 39/2017. La seconda mossa, con la quale la giunta intende rivedere l’algoritmo che governa assegnazioni e canoni e introdurre criteri di maggior gradualità e personalizzazione, è un provvedimento amministrativo di modifica del regolamento applicativo della legge 39, approvato pochi giorni fa dall’esecutivo di palazzo Balbi e trasmesso oggi, martedì 12 novembre, alla seconda commissione del Consiglio per il parere di competenza.

Patrimoni infruttuosi, risparmi, fragilità

«Le modifiche al regolamento intervengono per tutelare i soggetti più poveri, gli anziani over 75 e i nuclei composti da una persona sola - dice Lanzarin - . La modifica legislativa a favore degli over 65 e delle famiglie con disabili, approvata con il collegato alla legge di stabilità, mette in sicurezza circa 24 mila nuclei famigliari, vale a dire il 60 per cento degli inquilini Erp». Le modifiche al regolamento sono: una franchigia sui risparmi, per i nuclei familiari più fragili, che tenga conto del piccolo patrimonio accantonato per le necessità familiari, la neutralizzazione dell’iva che sarà assorbita nel canone, la riduzione del valore omi della zona, così da tenere conto delle caratteristiche del tipo di edilizia popolare, lo scorporo di eventuali patrimoni immobiliari infruttuosi e inalienabili. «Senza alterare l’impianto della legge veneta, che introduce criteri di temporaneità e di mobilità nel patrimonio di edilizia residenziale pubblica per riuscire a garantire una casa popolare a chi più a bisogno, ne rendiamo ora più graduale l’applicazione», conclude Lanzarin. Quasi mille inquilini anziani ultrasettantacinquenni con reddito Isee Erp fino a 6 mila euro si vedranno applicare il canone minimo. Spi e Camera del Lavoro di Venezia: «Non risulta ancora alcun riconoscimento per la città storica di Venezia. Riteniamo necessario continuare la nostra iniziativa per ottenere risposte per il rilancio reale degli investimenti nell'edilizia residenziale pubblica».

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