rotate-mobile
Giovedì, 28 Marzo 2024
Cronaca Caorle

Case vendute anche in nero, evasione da 13 milioni a Caorle

Due società immobiliari si facevano pagare parte del valore in contanti, senza lasciare tracce. Al rogito la somma arrivava quindi ribassata

Tredici milioni di euro evasi, circa un milione e duecentomila euro di Iva non dichiarata e cinque persone denunciate per dichiarazione fraudolenta e concorso nella commissione di reati fiscali. Questi i numeri finale dell'operazione "Aurei Lateres" condotta dagli uomini della tenenza della guardia di finanza di Caorle, coordinati dal sostituto procuratore Stefano Ancilotto. Nel mirino delle fiamme gialle due note società che operano da tempo nel settore dell'edilizia. Costruzione e vendita di appartamenti a Caorle, una piazza appetibile soprattutto per le residenze estive.

Il sistema adottato, secondo gli inquirenti, era semplice ma allo stesso tempo molto efficace. Al cliente veniva fatto stipulare un doppio contratto preliminare: uno con le somme reali della compravendita, l’altro con gli importi, molto inferiori, che sarebbero stati poi dichiarati al Fisco. Dopo la stipula del preliminare e prima del rogito, il cliente veniva invitato a versare in contanti la parte “in nero” nelle mani di alcuni complici che provvedevano poi a “girarlo” alle imprese coinvolte, naturalmente senza traccia in contabilità.

Una volta incassato il compenso “sottobanco”; il contratto preliminare con gli importi realmente pagati veniva distrutto e l’atto di compravendita veniva quindi rogato e fatturato con gli importi ufficiali, notevolmente inferiori a quelli complessivamente pagati. La percentuale di “nero” introitato variava a seconda del tipo di costruzione e della zona, assestandosi su una “forbice” che, da un 10%, arrivava a toccare punte del 50% del valore di ciascun affare.

Numerosi acquirenti avrebbero confermato il pagamento “in nero” di una parte del corrispettivo e hanno esibito anche documentazione extracontabile a sostegno, mentre altro materiale probatorio (prospetti riportanti valori reali e valori fittizi delle compravendite, ricevute di versamenti di denaro contante, copie di preliminari con importi reali) è stato acquisito nel corso di numerose perquisizioni a carico delle società coinvolte.

Le indagini, che si sono svolte anche attraverso la ricostruzione dei movimenti e dei rapporti bancari, hanno permesso di accertare che dal 2002 al 2010 le società controllate avrebbero omesso di dichiarare circa 13 milioni di euro di ricavi, per una evasione dell'IVA per circa 1.200.000 euro.

A carico dei rappresentanti legali è scattata la denuncia per "dichiarazione fraudolenta mediante altri artifici" e, al termine delle indagini preliminari, l’Autorità Giudiziaria ha emesso un provvedimento di sequestro preventivo "per equivalente" finalizzato a tutelare l’Erario, che ha portato al sequestro di beni mobili e immobili nella disponibilità degli indagati fino alla concorrenza di un importo di 4.600.000 euro.

In Evidenza

Potrebbe interessarti

Case vendute anche in nero, evasione da 13 milioni a Caorle

VeneziaToday è in caricamento