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Giovedì, 28 Marzo 2024
Cronaca

L'assicurazione non vuole risarcire i genitori, anche la Rai affronta il caso di Edoardo

Martedì il programma "Tempo & Denaro" dedica un servizio al rifiuto della compagnia di assicurazioni di onorare la polizza del giovane deceduto dopo uno schiano sulla Triestina

Approda anche su Rai Uno il caso di Edoardo Ascione, il 21enne di Fossò deceduto nello schianto di due mesi e mezzo fa sulla Triestina, tornato all'onore delle cronache per il rifiuto della compagnia di assicurazione con cui il giovane aveva contratto una polizza infortuni di procedere con il risarcimento dovuto perché "mancano le lastre".

Ad occuparsi della vicenda il programma "Tempo & Denaro" condotto da Elisa Isoardi: una troupe guidata dall'inviato Ivan Bacchi si collegherà in diretta con lo studio della trasmissione da piazza San Nicolò, a Mira, tradizionale luogo di ritrovo della compagnia di amici di Edoardo, e intervisterà il papà del ragazzo, Angelantonio, e Riccardo Vizzi, Area Manager di Studio 3A, società specializzata nella valutazione delle responsabilità civili e penali, che assiste i familiari del ragazzo.

Edoardo ha perso la vita all’alba del 10 agosto sulla Statale Triestina, con la quasi coetanea Linda Giorgio, in seguito a un sinistro che ha destato sconcerto, non solo per il tragico bilancio (due ragazzi morti e due feriti gravi), ma anche per le modalità con cui è avvenuto: l'auto, condotta da un'amica che si è salvata, e su cui Edoardo viaggiava come passeggero sul sedile posteriore, è stata infilzata da un guardrail.

I genitori, attraverso il consulente Massimiliano Golin, si erano rivolti a Studio 3A per fare piena luce sulla dinamica e le cause dello schianto, con particolare riferimento allo stato di manutenzione di quella barriera che non ha retto all’urto trasformandosi in strumento di morte. Studio 3A ha incaricato uno dei più esperti periti cinematici, l'ingegner Pierluigi Zamuner, e, attraverso il suo servizio legale, ha subito depositato una formale richiesta alla Procura di Venezia, chiedendo al Pubblico Ministero titolare del procedimento, la dottoressa Paola Mossa, di promuovere l'incidente probatorio “per disporre una perizia volta ad accertare lo stato dei luoghi anteriore ai fatti, nonché le modalità di montaggio e di manutenzione del guardrail al fine di verificare l'incidenza causale di detti elementi in relazione all'evento dannoso, disponendo altresì il sequestro dei rottami del tratto di barriere metallica entrato in collisione con il veicolo”.

Nello specifico però, il nodo del contendere non riguarda il sinistro in sé, ma la polizza "protezione infortuni" stipulata dal ragazzo nel 2014 con la compagnia con una compagnia di assicurazioni, contestualmente all'apertura di un finanziamento per l'acquisto dell'auto: una copertura in caso di impedimenti al pagamento delle rate, come purtroppo è successo, come quelle che si accendono per i mutui casa, e siglata con una compagnia assicurativa dello stesso gruppo “caldeggiata” dalla banca.

Studio 3A ha quindi aperto il sinistro alla compagnia di assicurazione titolare della polizza infortuni, la quale, però, richiede gli esami strumentali, le cosiddette lastre, in originale, che sono necessari e richiesti sempre per pratiche di sinistro "Protezione Infortuni Indennitaria", in assenza dei quali non si può procedere alla valutazione medica.

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