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Cronaca

Caso Mantovani-Veneto Strade, Opzione Zero: "I vertici si dimettano"

Gli attivisti chiedono che l'Ad dell'azienda pubblica, Silvano Vernizzi, rimetta il suo mandato: "Spremono i cittadini con i pedaggi, cementificano ovunque e fanno sparire soldi per le tangenti"

Ammonterebbe a "2,1 milioni di euro è la cifra contestata a Veneto Strade Spa per fatture false emesse da Bmc Brokers, nell’ambito dell’inchiesta Chalet che ha portato all’arresto di Piergiorgio Baita, amministratore delegato della Mantovani Spa. Soldi che Veneto Strade (partecipata al 70% tra Regione e Province venete), per bocca del suo amministratore delegato Silvano Vernizzi, avrebbe speso per stand, fiere e affini". A far scendere il carico sulla vicenda Mantovani sono gli attivisti di Opzione Zero, l'associazione veneziana ex promotrice dei Cat-Comitati ambiente e territorio.

"Parlare di Veneto Strade e di Vernizzi - spiega una nota di Opzione Zero - significa toccare il braccio operativo della Regione sul fronte delle infrastrutture stradali voluto dal tandem Galan-Chisso. Tanto più che i vertici di Veneto Strade ricoprono un doppio ruolo anche in Regione sui medesimi temi: Silvano Vernizzi è infatti anche segretario regionale per le Infrastrutture e commissario al Passante e alla Pedemontana. Tutto questo mentre si continuano a 'spremere' e vessare i cittadini: mentre la Regione, per mezzo di Cav, da mesi sta minacciando aumenti spropositati dei pedaggi autostradali sulla tratta Padova Mestre; mentre si dirottano i finanziamenti ai servizi e ai trasporti pubblici verso colossi privati che li utilizzano non solo per cementificare il territorio ma anche per corrompere e influenzare la politica".

Conclude Opzione Zero: "Riteniamo che sia ora e tempo che abbiano almeno la dignità e il tempismo di dimettersi, prima di essere travolti dalla mannaia della giustizia".

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