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Cronaca

Turismo da governare: tripla iniziativa l'1 e il 13 giugno. Una lettera aperta a Zaia

Gasometri e attracco lancioni alle Fondamente Nuove nel mirino dei comitati. Due catene umane alle 19; poi un'altra alle Zattere. Il testo inviato al governatore contro l'inceneritore di Fusina

«Un solo scopo, due catene umane», si legge nel volantino che annuncia la doppia manifestazione di lunedì primo giugno alle 19, per una «inversione di tendenza sul turismo, che non va demonizzato, né osannato, ma governato». A volere una politica dell'accoglienza dei visitatori di Venezia secondo nuovi canoni, più compatibili con la fragilità della città e la sua unicità, al posto di, «uno sfruttamento mordi e fuggi», fra gli altri ci sono Giovanni Leone, Bernard Aikema, Francesco  Bandarin, Piergiorgio Brusegan, Agata  Brusegan, Donatella Calabi, Sergio Camerino, Ileana Chiappini di Sorio, Donatella Peruccio Chiari, Franca Coin, Monica De Vincenti, Massimo Favilla, Daniela Ferretti, Lidia Fersuoch, Sonia Finzi, Marino Folin, Enrico Fontanari, Laura Fregolent, Gloria Gallucci, Giovanni Giol, Michele Gottardi, Nelli Vanzan, Piero Marchini, Paola Marini, Sergio Marinelli, Stefania Masin, Ruggero Rugolo, Andrea Piai, Mario Pasetti  Bombardella, Manuela Romei, Leo Schubert, Julien Stock, Carla Toffolo, Marino Zorzi e Andrea Zorzi. Alcuni di loro hanno dato vita a comitati civici per questo, in vista delle prossime amministrative.

La lettera al sindaco

Sono anche firmatari di una lettera al sindaco Luigi Brugnaro, al provveditore alle opere pubbliche Cinzia Zincone e al direttore dell'Ulss 3 Giuseppe Dal Ben, relativa al nuovo approdo in costruzione alle Fondamente Nuove per i lancioni gran turismo, a fianco dell'ospedale civile di Venezia. 
«La concessione - scrivono - è stata affidata a una impresa privata titolare di altri approdi al Tronchetto, alla ferrovia, al Lido, a San Marco e a Punta Sabbioni. Dà la possibilità di costruire un pontile per far attraccare, non è ancora chiaro con quale frequenza, di veri e propri "moderni autobus del mare". Se l'intento - scrivono - è quello di alleggerire la pressione che grava in area marciana, non sembra né opportuno, né logico attenuare un problema creandone un altro».

Consiglio di  Municipalità

Sulla questione è intervenuto anche il presidente di Municipalità di Venezia Murano, Burano, Giovanni Andrea Martini. «Il pontile per lancioni alle Fondamente Nuove è un’offesa alla città e ai cittadini - scrive - Ma se andiamo a cercare le origini di tutto questo la responsabilità è delle giunte precedenti. Le scelte senza alcuno scrupolo che oggi si chiudono, sono state aperte da amministrazioni precedenti. Per lo stop al pontile è in preparazione una mozione che verrà votata nel Consiglio di Municipalità del 9 giugno».

Gasometri

Ed è considerata completamente aperta la questione dei gasometri. «L'area a San Francesco della Vigna, destinata a spazi e servizi pubblici, è stata ceduta a un privato che vi costruirà insediamenti residenziali di lusso o alberghi - dato che la proprietà ha già realizzato la catena degli hotel in via Ca' Marcello a Mestre - Per questo, e per i pontili, l'incontro è previsto alle 19 del primo giugno in campo dei santi Giovanni e Paolo dove si forma una catena umana verso le Fondamente Nuove. Basta sostenere l'espansione dei flussi turistici che già saturano Venezia potenziando nuovi accessi e sostituendo servizi alla residenzialità con speculazioni immobiliari. Si compromette la vivibilità di Castello e Cannaregio».

No nav

Un'altra catena umana è poi stata annunciata alle Zattere alle 17, sabato 13 giugno. Nel post della pagina Facebook di Centro Sociale Rivolta si legge: «Per un cambiamento e una rinascita della città di Venezia dalla terraferma al centro storico. Bisogna abbandonare la monocultura turistica che negli anni ha svenduto questo territorio, bisogna bloccare le grandi opere come il Mose, l’inceneritore e il passaggio delle grandi navi in laguna, dopo quello che è successo a Porto Marghera. Bisogna rimettere al centro il reddito, il welfare e i servizi per tutte e tutti e ritornare a far vivere questa città uscendo dalla logica del profitto e mettendo al primo posto la salute e i diritti».

Inceneritore

Una lettera aperta infine è stata scritta al presidente della Regione Luca Zaia. La inviano il Comitato Opzione Zero, Medicina Democratica, Assemblea contro il rischio chimico Marghera, Malacaigo, AmbienteVenezia, Ecoistituto Alex Langer, Eddyburg, Cobas autorganizzati Comune di Venezia, Laboratorio Venezia, Quartieri in Movimento, Mira 2030, Friday for Future Venezia-Mestre, Forum dell’Aria, Comitato Difesa Ambiente e Territorio Spinea, Associazione Valore Ambiente, Associazione Apio, Comitato No Grandi Navi, WWF di Venezia Mestre. E spiegano: «In questi ultimi tre mesi lei si è battuto per difendere la salute dalla minaccia Covid, ora le chiediamo di difendere la nostra salute per i 30 anni futuri bloccando il progetto del nuovo inceneritore da 67,9 MWt organizzato su tre forni proposto dalla società Ecoprogetto (partecipata di Veritas) a Fusina. Se questo progetto dovesse ottenere l’avvallo della Commissione regionale Aia (autorizzazione integrata ambientale) - ha già ottenuto la Via (valutazione impatto ambientale) dalla Regione da poco - tutta la popolazione del territorio metropolitano di Venezia e parte di quello delle province limitrofe (almeno 1 milione di persone) subirà quotidianamente gli effetti di inquinanti molto tossici e cancerogeni (diossine, Pfas, metalli pesanti, PM10) sia per via respiratoria che attraverso la catena alimentare».

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