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Cronaca

Il Rivolta risponde alle accuse di Brugnaro: "noi abbiamo fatto tanto, la politica invece?"

La risposta che il centro sociale ha indirizzato al Sindaco va ben oltre il caos post concerto: "da un anno aspettiamo che il Comune risponda in merito ai progetti che sviluppiamo"

Michele Valentini, a nome del centro sociale Rivolta, ha risposto attraverso un lungo comunicato alle accuse mosse dal sindaco di Venezia, Luigi Brugnaro, che si era espresso negativamente riguardo al concerto dei Subsonica organizzato dallo stesso centro sociale senza le dovute autorizzazioni. " Senza legalità non si va da nessuna parte" aveva tuonato il primo cittadino una volta venuto a conoscenza di quanto accaduto, e così è arrivata immediata la replica. 

"In merito alle dichiarazioni rilasciate dal sindaco Brugnaro relative alle attività culturali del centro sociale Rivolta, riteniamo doveroso rispondere nel merito.

Il centro sociale Rivolta è un polo di produzione artistica, culturale e sociale tra i più importanti di questa città e di questa regione. In questi ultimi anni le tante realtà che ne promuovono all' interno le attività hanno avviato un innovativo processo di legittimazione formale che permettesse di completare il recupero e la nascita di nuovi progetti all' interno di questa area.

Il Rivolta è stato assegnato ad un'associazione espressione delle tante realtà che lo compongono, attraverso un bando di gara aperto e pubblico, e paga le sue utenze come acqua, luce, gas ,tassa sui rifiuti. Tra queste anche la SIAE, ma forse il sindaco Brugnaro su questo non è bene informato.

Inoltre paghiamo al Comune circa 30000 mila euro di canone annuo di affitto. Sarebbe interessante vedere in questa città quante volte è stato utilizzato un sistema del genere per l'assegnazione e l'utilizzo di spazi comunali. Signor sindaco a quando l'apertura ai cittadini della Scuola Grande della  Misericordia che lei ha da anni in gestione? O potranno utilizzarla solo i grandi magnati inglesi ed indiani per i loro matrimoni miliardari?

Il Rivolta è di fatto uno dei più grandi progetti autogestiti di autorecupero e di riconversione ecologica dell'ex area industriale di porto Marghera. In questi anni lo sforzo di centinaia di persone che volontariamente hanno contribuito al recupero dell'area e allo sviluppo di progetti di welfare ha permesso di rispondere e dare un aiuto concreto a fasce della popolazione in difficoltà nella nostra città. Sono stati fatti imponenti interventi per recuperare e mettere in sicurezza una struttura che quando ci è stata assegnata dal Comune versava in difficili condizioni. L' abbiamo fatto rimboccandoci le maniche e senza chiedere un euro di finanziamento pubblico. Tutto questo nella città della cricca politica affaristica mafiosa del Mose che si è letteralmente spartita miliardi di finanziamenti pubblici. L' abbiamo fatto perché questo spazio fosse sempre di più una risorsa per la città. Tutte le attività culturali che si svolgono qui dentro servono a sostenere economicamente e nella massima trasparenza i lavori di recupero ed i progetti sociali che qui trovano spazio: scuola di italiano gratuita per migranti, palestra popolare, boutique solidale con la distribuzione di vestiti a cittadini bisognosi ed in difficoltà, spazi gratuiti per gruppi ed associazioni del territorio, sono solo alcuni degli esempi.

Il sindaco Brugnaro grida allo scandalo per i tanti giovani di questa città che sono venuti a vedere il concerto dei Subsonica, in un luogo che in venti anni ha ospitato tra gli artisti italiani ed internazionali più importanti della scena musicale alternativa e con un protocollo di sicurezza ormai collaudato. Ma perchè non si ricorda dei 40000 cittadini senza dimora che in quindici anni hanno trovato accoglienza, protezione e salvezza nel dormitorio utilizzato dal comune ed anche dalla sua giunta all' interno del centro sociale, unico dispositivo emergenziale e salva vita presente sul territorio?

Da più di un anno aspettiamo che il Comune di questa città, immobile su tante questioni a parte i tagli al sociale ed alla cultura, risponda in merito ai progetti che stiamo sviluppando. Prima con il commissariamento del Comune che di fatto ha ne ha bloccato le normali attività, poi con la giunta del sindaco Brugnaro a cui da mesi chiediamo un incontro formale per illustrare attività e progetti che stiamo mettendo in campo.

Dal canto nostro, aspettando, non rimarremo di certo con le mani in mano. Continueremo a svolgere tutte quelle attività che in anni hanno reso il Rivolta un punto di riferimento nella nostra città. Continueremo a batterci perché le associazioni, i gruppi, i cittadini di Mestre, Marghera e Venezia abbiano invece pieno e libero accesso a strutture pubbliche spesso abbandonate all' incuria, al degrado ed alla speculazione e che invece potrebbero essere formidabili risorse per attività sociali culturali e sportive. Per una città che metta al primo posto il valore di queste esperienze riconoscendole e non tagliando le risorse indispensabili alla loro vita". 

Quella del centro sociale appare una risposta chiara e forte, che sottolinea i meriti e il lavoro fatto cui si aggiunge una riflessione circa le mancanze ed assenze da parte delle politica. Manca una risposta diretta all'effettiva illegalità del concerto ma ora che entrambe le parti si sono esposte la faccenda promette nuovi sviluppi.

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