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Cronaca

Si apre il Ponte votivo, via alla festa del Redentore, Orsoni: "Peste oggi è la crisi"

La cerimonia inaugura l'inizio dei festeggiamenti, mettendo in collegamento le Zattere e la Giudecca. Presenti il patriarca di Venezia e il sindaco, per rinnovare il sentire di metà '500

La cerimonia d'apertura del Ponte votivo tra le Zattere e la Giudecca, con il patriarca di Venezia, monsignor Francesco Moraglia, e il sindaco Giorgio Orsoni, ha dato il via alla Festa del Redentore, uno dei più sentiti momenti religiosi e civili della città lagunare che affonda le sue radici a metà del '500.

Una festa che ha uno dei suoi momenti piu' alti sul piano della tradizione popolare con i fuochi pirotecnici che poco prima di mezzanotte illumineranno il bacino san Marco, quest'anno ridotti di una decina di minuti come segno dell'austerity. Il bacino, tra piazza san Marco, l'isola di San Giorgio e l'ultima punta della Giudecca, fin dal tardo pomeriggio è meta di barche di ogni tipo, molte addobbate con festoni colarati, che hanno preso posizione negli spazi riservati in vista dei "foghi" dalle 23.30 a mezzanotte.

I fuochi saranno preceduti da musica e da una proiezione tridimensionale di un mostro marino che sembrerà sorgere dalle acque della laguna prima di essere sconfitto. Lo scorso anno, sono state circa 5.000 le imbarcazioni presenti nello specchio d'acqua antistante San Marco e oltre 120mila le persone che hanno seguito i fuochi pirotecnici, dedicati al 150 anni anniversario dell'Unità d'Italia.

Al momento, la polizia municipale non ha ancora quantificato le presenze e tutto è all'insegna della tranquillità. Per Venezia, la sera del Redentore è anche l'occasione per le cene più esclusive, sulle terrazze dei grandi alberghi, o all'insegna della beneficienza, come quella promossa sulla fondamenta della Punta della Dogana. Come ogni anno, nei giorni precedenti ai "foghi" non sono mancate le piccole polemiche locali, come quella relativa ai divieti sui passeggeri nei barconi abitualmente usati per le merci. Questioni che si solito vengono poi spazzate via dallo splendore dello spettacolo pirotecnico.

Cerimonia d'apertura del Ponte votivo, Redentore 2012


L'INTERVENTO DEL SINDACO GIORGIO ORSONI

In occasione dell'apertura del Ponte votivo per la Festa del Redentore, il sindaco di Venezia Giorgio Orsoni ha sottolineato come questa manifestazione racchiuda, per certi versi, "l'essenza e lo spirito stesso della nostra città. Città che ha da sempre fondato i suoi valori nella considerazione dei propri ideali cittadini laici, ma soprattutto legati al suo santo, a San Marco che ha sempre protetto la città".

"I pellegrinaggi, della Salute, ma soprattutto questo del Redentore" - ha preseguito - "sono la manifestazione di quanto l'unione fra lo spirito religioso e lo spirito della città sia stato forte e abbia sempre connotato la voglia dei veneziani di essere uniti anche nelle avversità più dure".

A quei tempi - ha ricordato - "c'erano le pesti", e il pellegrinaggio veniva fatto per "sciogliere da un voto dopo un'epidemia di peste terribile. Le difficoltà del vivere allora erano segnate dalle epidemie, dalle difficoltà di affrontare le cose più elementari della vita". Oggi - ha sottolineato - "ci sono altre difficoltà che non ci abbandonano. Lo scorso anno in questa occasione abbiamo ricordato come la peste degli ultimi anni sia stata la disoccupazione che ha colpito alcune zone della nostra città. Oggi quel periodo non è passato". Anzi - ha detto ancora - "la crisi dell'economia mondiale ci sta ponendo di fronte a delle difficoltà enormi. Delle difficoltà a cui gli enti locali, quelli più vicini alla popolazione, sono costretti a far fronte".

Come amministratori - ha rilevato - "cerchiamo di interpretare questo momento guardando ai principi fondamentali della nostra società, della società che è venuta della nostra Costituzione. Uno dei principi fondamentali, sanciti nell'articolo 2 della nostra Carta, è quello della solidarietà. La solidarietà deve essere alla base del nostro vivere civile anche e soprattutto nei momenti di difficoltà".

Il sindaco ha allora evidenziato come il Comune, così come tutti gli enti locali, sia, in questo momento di difficoltà, preoccupato di riuscire a "far fronte alle esigenze dell'economia e quindi a questi cosiddetti tagli che vengono imposti, anche se non sempre del tutto condivisi, guardando alla solidarietà sociale, alla difesa dei più deboli, mantenendo i servizi di base ai cittadini".

In una giornata come questa e quella che ci sarà domani che ricorda lo scioglimento di un voto contro la peste - ha concluso Orsoni - "noi affrontiamo le difficoltà del presente guardando avanti nella speranza che questi momenti passino e che ritorni una maggiore serenità. E proprio per questo credo dovremo stare tutti uniti e credere fortemente nella nostra capacità di superare questi momenti".

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