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Cronaca Dolo / Via Giacomo Matteotti

Sigilli al centro massaggi "hard", c'è il libro mastro: trema la Riviera

I carabinieri della tenenza di Dolo hanno scoperto un esercizio a luci rosse vicino alla chiesa. Indagini articolate, poi è scattato il blitz

Un continuo viavai di clienti, ma non propriamente per curare le cervicali o i problemi alla schiena. Lì, in quel centro massaggi di via Matteotti a pochi passi dalla chiesa di Dolo, si faceva ben altro. Non è un caso infatti che la clientela fosse tutta al maschile e che si usasse una certa circospezione nell'entrare e uscire. I carabinieri della tenenza di Dolo, dopo indagini piuttosto articolate e "vecchia maniera", hanno posto i sigilli a una realtà che aveva già instillato il dubbio a molti residenti. Almeno dagli inizi di gennaio sono arrivate le prime segnalazioni, dopodiché i militari hanno trovato un annuncio piuttosto esplicito sul web: si prometteva esattamente ciò che i clienti maschi chiedevano.

All'interno la maitresse, arrestata, era  di nazionalità cinese: dovrà rispondere dell'accusa di sfruttamento della prostituzione continuato. Cinesi anche le donne che erano addette al "massaggio". Il quale si spostava più in là rispetto al lecito, fino a sfociare in vere e proprie pratiche sessuali dietro il pagamento di una tariffa prestabilita. Un giro di prestazioni a luci rosse che è stato troncato con l'intervento dei carabinieri. Nel corso del blitz, in mattinata, sono stati sequestrati cinquecento euro in contanti, a dimostrazione del fatto che il giro intorno al centro era piuttosto consistente: si parla di almeno dieci o dodici clienti al giorno, che pagavano fra i 70 e i 100 euro a prestazione (30 euro di sovrapprezzo se si voleva il "lieto fine"). Si è scoperto che la struttura, finita sotto sequestro, era anche il luogo dove le massaggiatrici vivevano, con tanto di letti, frigorifero e forno a microonde. Dormivano sugli stessi lettini dove durante il giorno (l'esercizio apriva alle 8 di mattina e chiudeva alle 23, sette giorni su sette) "operavano". Quattro quelle identificate, tutte con permesso di soggiorno. Una delle prostitute è stata denunciata per favoreggiamento: era diventata una sorta di braccio destro dell'"ape regina", L.X., 43enne residente a Codevigo, nel Padovano.

All'interno sono stati trovati vari giocattoli erotici e preservativi, un computer utilizzato per pubblicare gli annunci sul web e un libro mastro dove la maitresse si annotava i nomi dei clienti e gli introiti dell'attività. Segno, probabilmente, che l'arrestata doveva rendere conto a qualcuno di "superiore" del giro di affari del locale. Quando i carabinieri sono entrati, oltre a L.X., c'erano due massaggiatrici. Una era completamente nuda e stava intrattenendo in un modo decisamente osé l'uomo di turno. La clientela era variegata, di tutte le fasce d'età, per la maggior parte proveniente da fuori paese. Quattro le massaggiatrici identificate, rimaste a piede libero perché munite di regolare permesso di soggiorno. La maitresse aveva anche un vezzo: dopo il "trattamento" al posto della ricevuta fiscale aveva l'abitudine di donare una caramella al cliente, che certo non se ne andava con l'amaro in bocca.

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