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Cronaca Quarto d'Altino / Via Giovanni Pascoli, 50

La proprietà della Ditec se ne va, ai dipendenti un "pacchetto sociale"

Alla riunione al Mise di Roma i vertici del gruppo Assa Abloy hanno confermato l'intenzione di chiudere lo stabilimento di Quarto d'Altino

Niente da fare. Il gruppo Assa Abloy se ne va a produrre in Cina e in Repubblica Ceca lasciando il sito di Quarto d'Altino. La riunione di due ore al ministero dello Sviluppo economico, con presente anche il ministro Flavio Zanonato, non ha portato buone notizie ai dipendenti dello stabilimento specializzato in produzione di cancelli automatici. Anzi.

L'azienda abbandonerà la procedura di mobilità già attivata a favore di altri ammortizzatori sociali, costruendo in modo condiviso un "pacchetto sociale" a tutela del reddito, della professionalità e dell'accompagnamento al reimpiego dei lavoratori, sul modello della ristrutturazione in corso alla Indesit.

"Ciò consentirà al sindacato di non trattare con la pistola alla tempia - spiegano la sindaca di Quarto d’Altino, Silvia Conte, e l’onorevole Simonetta Rubinato, sindaco di Roncade e parlamentare Pd - l'azienda non ha comunque tenuto fede all'impegno assunto un anno fa per la reindustrializzazione del sito". Tradotto:  secondo le due prime cittadine non si sarebbe impegnata fino in fondo per trovare acquirenti del sito, che si contraddistingue per una elevata professionalizzazione e per bilanci in attivo.

"E' stata rifiutata qualsiasi mano tesa delle istituzioni e dei sindavati per cercare di continuare a produrre a Quarto d'Altino - sottolineano Conte e Rubinato - auspichiamo che il gruppo di lavoro oggi istituito in Regione possa favorire il passaggio di mano a nuovi imprenditori". Alla riunione, infatti, era presente anche l'assessore regionale al Lavoro Elena Donazzan e il presidente della sesta commissione provinciale Attività produttive della Provincia Roberto Dal Cin, secondo cui "rimane aperta la disponibilità della Regione di trovare nuovi possibili acquirenti della prestigiosa azienda altinate, ipotesi che da tempo percorriamo e ci trova d’accordo".

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