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Venerdì, 19 Aprile 2024
Cronaca Marghera / Via Colombara, 119

Chiusura della Metro, la dirigenza conferma: i sindacati in trincea

Lunedì incontro tra le parti, ma le posizioni rimangono distanti. Martedì nuovo faccia a faccia. In ballo una ottantina di posti di lavoro a Marghera

Il destino della Metro di Marghera per ora non cambia: chiusura. La settimana scorsa è stato un fulmine a ciel sereno quello che ha colpito l'ottantina di dipendenti dello storico punto vendita veneziano, alle prese con problemi relativi soprattutto al volume di vendite. L'annuncio ha scatenato non solo una reazione dura dei sindacati, che hanno partecipato in forze sabato alla manifestazione vicentina del mondo del commercio contro le aperture domenicali e la situazione "instabile" del settore, ma anche della cittadinanza. Di punto in bianco, infatti, senza alcuna avvisaglia di una svolta così drastica, anche i veneziani si sono accorti della possibile perdita di una struttura che comunque garantiva l'occupazione di diverse persone. 

Rappresentanti dei lavoratori e dirigenti dell'azienda si sono incontrati lunedì a Bologna. Un faccia a faccia interlocutorio, in cui tutte le parti in causa sono rimaste delle stesse posizioni. Se i rappresentanti dei lavoratori hanno aperto il confronto dichiarando che la trattativa dovrebbe partire da un unico punto fermo, ossia il mantenimento dell'esercizio veneziano, l'azienda ha ribadito che la chiusura sarebbe "necessaria" per far fronte al calo delle vendite. Dati negativi di  cui potrebbero pagare lo scotto i dipendenti, che annunciano battaglia. 

Martedì la trattativa continua a Mestre, ma la sensazione è che per ora le parti siano piuttosto distanti: "Una multinazionale leader a livello mondiale non può insabbiarsi in una logica di estremo strabismo - dichiara Roberto Cappellieri, della Filcams Cgil - Come é possibile che in un territorio come quello veneziano che vede la presenza di milioni di persone non si riescano a mantenere i livelli di vendita. Il problema quindi é della gestione della sede di Marghera, che non ha messo a regime degli investimenti importanti e specialmente la revisione della politica dei prezzi. Non riusciamo a capire perché a pagare lo scotto di questa mala gestione siano ancora una volta i lavoratori". 

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