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Cronaca Mestre Centro / Piazza Erminio Ferretto

Clinica dentistica non riapre a fine lockdown: clienti senza cure dopo aver già pagato

Il caso di Dentix, che ha decine di sedi in tutta Italia. Anche a Mestre gli utenti si stanno organizzando. Alcuni avrebbero anticipato migliaia di euro

Diversi utenti si stanno rivolgendo ad associazioni di consumatori per segnalare la situazione di Dentix, clinica odontoiatrica low cost che ha una sede a Mestre, in piazza Ferretto: gli ambulatori sono chiusi da mesi (dall'inizio del lockdown), la società sarebbe in procinto di fallire e i clienti si ritrovano senza cure, spesso dopo aver versato già un anticipo. Lo stesso problema si sta verificando in tutta Italia, dove la compagnia (che fa capo a una società spagnola) aveva una sessantina di filiali.

Anticipi e cure a metà

Varie associazioni hanno iniziato ad occuparsi della vicenda, tra cui Associazione Consumatori 24 e la mestrina Adico, il cui presidente Carlo Garofolini riepiloga: «C’è chi ha pagato fino a 12 mila euro per un lavoro che non è mai cominciato, chi si trova con interventi parziali e ora dovrà rivolgersi con urgenza a un altro studio medico. Una decina di persone si sono rivolte a noi, per ora. Allo stato attuale la clinica dentistica non è ancora fallita ma in tanti, quasi tutti pazienti della sede di piazza Ferretto, ci hanno contattato disperati perché nessuno risponde più dal centralino». Al numero di riferimento, difatti, una voce registrata invita a restare in attesa, ma nessuno risponde.

Messaggio ai clienti

Sul sito di Dentix si legge un messaggio ai clienti: «In primo luogo dobbiamo scusarci per questo silenzio. Nei mesi della pandemia abbiamo garantito i servizi d’urgenza, adesso da metà maggio stiamo per attrezzare i nostri centri con tutti i dispositivi di sicurezza. In questo periodo il nostro call center è stato sempre attivo. Il silenzio operativo è stato con il fine di consentire un possibile piano di riapertura delle cliniche. Stiamo valutando cosa è meglio fare, avendo quali principali punti di riferimento da tutelare dipendenti e pazienti. Se in questo momento ha un trattamento in corso, la informiamo che l’attenzione verso i pazienti non si modificherà. Quando l’azienda avrà modo di aprire gli ambulatori continueremo i suoi trattamenti».

Rimborsi

La prima azione, spiega Adico, sarà la costituzione in mora dell’azienda con la conseguente richiesta di restituzione di quanto sborsato dal cliente entro termini definiti, solitamente quindici giorni. Se la controparte non adempie alle richieste, la procedura dipende dal tipo di pagamento effettuato: «Per chi ha pagato accendendo un prestito con una finanziaria, c'è la possibilità di risolvere il contratto di finanziamento cancellando le rate future e chiedendo la restituzione di quelle già versate». Per chi ha pagato in contanti, conviene «attendere il fallimento della clinica e chiedere l’insinuazione al passivo, sapendo però che non si rientra fra i creditori privilegiati».

Dipendenti

C'è poi il problema dei dipendenti, che sarebbero oltre 400 in tutta Italia. Filcams-Cgil, Fisascat-Cisl e Uiltucs-Uil scrivono che i lavoratori «sono preoccupati sia per il loro impiego che per la salute dei clienti». Da settimane sono «senza notizie certe su una possibile riapertura, nonostante la ripartenza di alcune aziende concorrenti. Anche dalla sede amministrativa di Milano tutto tace, ed non aiutano a rasserenare gli animi le voci delle difficoltà economiche e di un problema di liquidità che metterebbe a rischio la sopravvivenza di Dentix Italia».

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