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Cronaca Meolo / Via Santi Ariani

Una "giungla" dentro casa, trovati con 250 piante di marijuana: coppia in arresto

I carabinieri non si aspettavano di imbattersi in qualcosa del genere: in manette a Meolo due giovani italiani, gestivano un giro di spaccio dalla coltivazione allo smercio

Una coltivazione fiorente, superiore a ogni aspettativa che i carabinieri si erano fatti. È stata scoperta il 15 giugno dai militari del nucleo operativo e radiomobile della compagnia di San Donà, in collaborazione con i colleghi della stazione di Meolo. Tutto avveniva in un’abitazione di tre piani in via Santi Ariani ariani a Meolo, dimora di una coppia di italiani dedita a coltivazione, produzione e spaccio di marijuana: al termine del blitz sono finiti in arresto E.B., 32enne pregiudicato nato a Mirano e residente a Noale (ma di fatto domiciliato a Meolo) ed E.P., 28enne nata a Treviso e residente a Meolo.

Sul fatto che in quella casa accadesse qualcosa di "losco" c'erano già dei forti sospetti, nati da una serie di attività d'indagine precedenti. Così la mattina di mercoledì è scattata l’operazione: E.B. è stato bloccato alla guida di un Fiat Doblò mentre si dirigeva verso il centro della città, mostrando segni di forte preoccupazione.

Dopodiché i carabinieri si sono spostati all'abitazione, dove si trovava la convivente, e qui, alla presenza del difensore di fiducia, è stato dato inizio alla perquisizione. La scena che si è presentata ai militari è stata impressionante: alcune delle stanze erano state adibite a vere e proprie serre, altre ad essiccatoi. I locali erano muniti di impianto di aerazione (ventilatori portatili e fissi) e di isolamento luminoso (oscuramento delle finestre e porte d’ingresso), nonché di impianti di illuminazione con l’impiego di pannelli rifrangenti e corredati di gruppi di continuità.

Sono state trovate 190 piante di marijuana dell’altezza media di 170 centimetri coltivate in vaso, oltre ad altre piante già essiccate e in parte già confezionate in buste di cellophan per il sottovuoto, per un peso complessivo di 1,5 chili. Gli accertamenti sono stati estesi anche al cortile, dove, all’interno di una casetta di legno, erano nascosti altri 65 vasi con piante di altezza simile alle altre.

Per i due sono scattate le manette. Svolti gli accertamenti di rito nella caserma di via Carbonera gli spacciatori, su disposizione del Pm di turno, sono stati portati in carcere a disposizione dell’autorità giudiziaria, che a seguito del processo di convalida di venerdì 17 ha applicato per loro la misura alternativa degli arresti domiciliari.

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