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Giovedì, 25 Aprile 2024
Cronaca Marghera

Comitato Porto Marghera, i sindacati esclusi protestano. Franceschini: "Entreranno"

"Uno schiaffo ai lavoratori", secondo Cgil, l'assenza delle sigle sindacali nel gruppo di lavoro per il centenario del polo industriale. Il ministro: "Rimedieremo, il comitato è aperto"

Il "comitatone" costituito per celebrare il centenario di Porto Marghera fa discutere fin da subito: i primi a mobilitarsi sono i sindacati, che, oltre a far presente che "c'è poco da festeggiare per un'area in pieno declino", lamentano di essere stati esclusi dal gruppo di lavoro. Su questo punto però risponde prontamente il ministro ai Beni culturali, Dario Franceschini (anche perché il rischio di un "incidente diplomatico" era forte), assicurando che le sigle sindacali saranno integrate quanto prima.

L'assenza di Cgil, Cisl e Uil, secondo i sindacati, avrebbe negato "tutta la storia e la straordinaria portata del movimento sindacale e delle innumerevoli iniziative sul versante contrattuale per la salvaguardia dei posti di lavoro, sui temi dello sviluppo del territorio e per l'accrescimento qualitativo del tessuto sociale". Di conseguenza era stato chiesto al ministro e al sindaco Luigi Brugnaro "un immediato riposizionamento al fine di inserire le organizzazioni confederali all'interno della commissione, riconoscendo quindi il valore centrale e strategico del movimento dei lavoratori nello sviluppo del territorio".

"Il comitato per sua natura è aperto - ha replicatao Franceschini - Ho già sentito questa mattina il sindaco di Venezia e concordemente abbiamo deciso di integrare il comitato con i rappresentanti dei sindacati, della Regione del Veneto, con i parlamentari veneziani e con altre personalità della città scelte insieme al sindaco stesso". Affermazione ripresa da Andrea Martella, che ne ha parlato venerdì in occasione dell'incontro dei deputati veneziani del Pd: "Ho parlato con il ministro Franceschini, spiegandogli l'errore che è stato fatto. Un errore che verrà riparato".

Intanto Femca Cisl Venezia ha colto la palla al balzo per ricordare come, nell'area di Porto Marghera, si sia passati negli ultimi decenni "da 40mila addetti occupati a poco meno di 4mila, con decine di aziende che negli anni hanno chiuso. Ricordiamo che le bonifiche non sono ancora completate e che le iniziative e le intese per la riqualificazione e riconversione industriale (PRRI compreso) del sito sono rimaste lettera morta. Dell'accordo per la cessione delle aree libere non si sa più nulla, come poco sappiamo sullo stato di avanzamento dei 23 progetti da completare entro un anno e mezzo e finanziati dal MiSE per il valore di 152,5 milioni di euro. L'agenzia per lo sviluppo ideata dal sindaco resta ancora solo un ipotesi. Vogliamo davvero festeggiare i 100 anni di Porto Marghera? Non c'è miglior idea che dare gambe a quanto concordato, compresa la realizzazione dei progetti di 'chimica verde' concordati con Eni. Si completino le bonifiche, si spinga su bandi internazionali per la ricerca di nuove imprese. Si stringa sulle procedure per allargare la zona franca e si accelerino le procedure autorizzative".

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