"Squallido chi si tuffa da Rialto, ma squallido anche chi poi pubblica il video sui social"
Il sindaco Brugnaro dopo le "gesta" di alcuni giovani in Canal Grande: "Chiederemo i danni a quell'eroe, vedremo se sarà possibile chiederli anche a chi diffonde questo materiale"
"Scrivete che sono dei deficienti, ma a loro interessa solo vedersi. Come chi si fa i selfie sui grattacieli". Il video dei tuffatori di Rialto sembra avere disturbato non poco il sindaco di Venezia Luigi Brugnaro. L'episodio è noto: poco prima delle 2 della notte tra sabato e domenica un giovane si è tuffato dal ponte noncurante dei pericoli (con identica dinamica un marittimo neozelandese è morto a novembre 2016 dopo essersi schiantato su un taxi acqueo) e tra gli incoraggiamenti degli amici che lo attendevano sulle rive. Poi un altro compare si è tuffato dalle rampe laterali.
"Chi pubblica queste cose non aiuta la città"
"E' una cosa che mi ha colpito molto - attacca il titolare di Ca' Farsetti - noi pensiamo che più diamo spazio a questi personaggi più avremo la gara a venire a combinare questo tipo di atti eroici a Venezia". Gli strali partono anche nei confronti di chi rende virali certi episodi postandoli sui social: "Non credo che facciamo un piacere a nessuno a pubblicare le foto e i video di questi eroi - continua il titolare di Ca' Farsetti - è una cosa veramente squallida l'approfittarsi di Venezia, una città così delicata, ma è ancora più squallido chi pubblica sui siti internet. Tutti quanti bravi, il problema è che poi si farà la gara a chi ne farà di più".
"Risarcimento da chi si tuffa e da chi posta"
Scontato che se la polizia locale riuscirà a identificare gli stranieri protagonisti del fuoriprogramma per loro partirà un maxi risarcimento danni: "Per quanto riguarda il Comune - aggiunge Brugnaro - vedremo se ci saranno gli estremi per poter fare causa anche a chi diffonde questo materiale, offendendo l'immagine della città e costruendo un seguito di cialtroni, che purtroppo ce ne sono tanti nel mondo".