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Martedì, 23 Aprile 2024
Cronaca Marghera

Bonifiche nell'occhio del ciclone: il deputato Bratti a Porto Marghera per fare chiarezza

Il presidente della commissione parlamentare incontrerà il senatore Casson e il presidente della Municipalità Gianfranco Bettin. L'accusa: "Nessun controllo sul ciclo dei rifiuti"

I 781 milioni di euro stanziati per le bonifiche sono nel mirino della commissione parlamentare. Come riporta la Nuova, infatti, i "buchi neri" sono molti, e adesso si vuole fare chiarezza sulle modalità in cui sono stati impegnati o spesi.

Proprio la commissione parlamentare ha specificato in nota che il Provveditorato alle opere pubbliche non ha mai esercitato alcun controllo sul sistema di assegnazione di CVN dei subappalti relativi a Mose e bonifiche. Una "mancanza", come viene definita, che ha permesso al Consorzio di assegnare appalti alle ditte consorziate, andando di fatti a violare la normativa sulle "gare". Si tratta di un atto d'accusa durissimo, che sarà seguito dalla visita del presidente della commissione, il deputato del Pd Alessandro Bratti, a Marghera, per parlare di bonifiche dell'area industriale con il senatore Felice Casson e il presidente della Municipalità Gianfranco Bettin.

La realizzazione delle opere ha raggiunto il 94% di avanzamento, con una spesa di 781 milioni di euro complessivi, ma per completare il restante 6% è prevista una spesa di almeno 250 milioni. Una contraddizione, come sottolineato dai commissari, dipendente dal fatto che gli interventi conclusivi, quelli relativi al drenaggio delle acque, sono i più complessi da realizzare. E anche i collaudi fanno aumentare le spese, oltre a rallentare "la macchina": il 2-3 per mille dei lavori prevede infatti incarichi affidati a dirigenti apicali del ministero dell'Ambiente, della commissione Via, della Regione e del Magistrato alle Acque, per una spesa complessiva di almeno 15 milioni di euro.

Necessità, quindi, di fare chiarezza, come specificato da Casson, trale altre cose primo firmatario di una legge speciale con la quale si prevede il passaggio dei poteri del Magistrato alle Acque alla città di Venezia. Un tema sul quale ci sarebbe piena sintonia col primo cittadino lagunare, che ha avuto modo di ribadirlo lo scorso 8 marzo anche al premier Matteo Renzi.

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