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Venerdì, 19 Aprile 2024
Cronaca

Violenti anche in carcere: espulsi al termine della reclusione

Due stranieri accompagnati nei centri per il rimpatrio, un altro direttamente all'estero: le operazioni della Digos e dell'ufficio immigrazione della questura veneziana

Erano stati incarcerati per reati di droga, resistenza, lesioni. Anche nel penitenziario hanno continuato ad avere condotte violente e per questo, dopo aver scontato il loro periodo di reclusione, sono stati accompagnati alla frontiera. Uno è J.M.B., quarantenne tunisino scarcerato il 22 aprile dalla casa circondariale di Vicenza dove era stato rinchiuso per spaccio: uscito di cella, è stato sottoposto a 16 giorni di obbligo di firma ai carabinieri di Mestre, dopodiché, il 7 maggio, prelevato dal personale della Digos e dell'ufficio immigrazione e scortato al Cpr di Bari.

Violenza in carcere

Caso simile quello di M.R., tunisino di 34 anni con precedenti per spaccio e violazione di domicilio, il quale nel carcere di Venezia si è reso responsabile anche dei reati di resistenza a pubblico ufficiale e interruzione di pubblico servizio. Irregolare in Italia, nella giornata di mercoledì 8 maggio gli è stato notificato il diniego del riconoscimento della protezione internazionale. Così per lui è scattata l'espulsione con accompagnamento al Cpr di Caltanissetta Pian del Lago.

Espulsioni

E.K.R., marocchino di 47 anni, è stato invece rimpatriato con scorta internazionale. Anche lui è stato segnalato per i suoi comportamenti impropri durante la permanenza in carcere a Santa Maria Maggiore, dove ha scontato fino a poco tempo fa la pena per reati di spaccio, violenza privata e lesioni personali. Gli agenti lo hanno fermato ieri mattina per condurlo dal giudice, il quale ha convalidato l’ordine di espulsione emesso dal questore.

Infine, nella giornata di ieri è finito in arresto H.E., albanese di 41 anni, già espulso nel giugno 2018. Era rientrato con l'intenzione di chiedere un permesso di soggiorno, ma troppo presto rispetto a quanto previsto per legge. In seguito alla direttissima è stato condannato a un anno e 6 mesi da scontare ai domiciliari.


 

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