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Cronaca Portogruaro

A Portogruaro una nuova comunità per la cura dei minori affetti da disturbi alimentari

Con questa novità l'Ulss 10 avvia il primo percorso in Italia per la cura di anoressia e bulimia. Dentro 10 posti letto, tutti già occupati da giovani d'età compresa tra 18 e 25 anni

Con il taglio del nastro di lunedì è operativa la nuova comunità terapeutica residenziale protetta per la cura dei “disturbi del comportamento alimentare”, situata in via Manin a Portogruaro. Una struttura appositamente pensata per accogliere le persone bisogno di intervento terapeutico-riabilitativo continuativo per situazioni patologiche di questo genere, che esordiscono sempre più precocemente: i giovanissimi vengono colpiti da anoressia o bulimia già dai 10-12 anni.

Il colpo di forbice è stato dato dal presidente del Veneto Luca Zaia, affiancato dal direttore dell’Ulss10 Carlo Bramezza, dal vescovo della diocesi Concordia-Pordenone, Giuseppe Pellegrini, dal presidente della cooperativa “Insieme Si Può” Paola Pagotto e dal sindaco di Portogruaro, Maria Teresa Senatore. I giovani qui ospitati sono quelli colpiti da disturbo del comportamento alimentare (DCA), ovvero situazioni per le quali non risulta utile il ricovero ospedaliero e non è sufficiente il trattamento ambulatoriale. L’Ulss10 ha affidato la struttura alla cooperativa “Insieme Si Può” di Treviso  con un appalto della durata di quattro anni, prorogabili a sei.

La nuova comunità terapeutica è attiva sette giorni su sette, 24 ore su 24, dispone di 10 posti letto attualmente tutti occupati da persone d’età compresa tra 18 e 25 anni, nove delle quali sono ragazze, provenienti da varie Ulss del Veneto e del Friuli. Un’equipe multidisciplinare composta da 15 persone della cooperativa “Insieme Si Può” e del centro disturbi alimentari dell’Ulss10, organizza e svolge attività personalizzate per ciascun utente, le quali si basano sul modello di cura RPP (Riabilitazione Psiconutrizionale Progressiva) ideato dal responsabile del centro disturbi alimentari dell’Ulss10, Pierandrea Salvo; le attività spaziano da quelle psichiatriche e relative alla riabilitazione nutrizionale a quelle riabilitative/espressive/scolastiche. Particolare attenzione viene attribuita al lavoro di rete dove l’utente, la sua famiglia, l’équipe, ed eventuali altre risorse del territorio che interagiscono in modo sinergico.

Con l’inaugurazione di una nuova comunità protetta, che si aggiunge alla comunità “Casadellefarfalle”, l’Ulss10 ha dato vita al primo percorso in Italia per la cura e la riabilitazione dei disturbi del comportamento alimentare, dagli utenti in età giovanissima agli adulti. La rete per la cura e la riabilitazione dei disturbi alimentari, dedicata ai minori, garantisce tutti i livelli di trattamento previsti dalle più moderne linee guida internazionali. Il minore in cura all’Ulss10 può usufruire di specifici ambulatori, del ricovero ospedaliero in Pediatria individuata dalla Regione Veneto come reparto "a indirizzo disturbi alimentari, di un comunità terapeutica protetta, di un centro diurno. 

“Eccoci di fronte – ha detto Zaia – ad una nuova eccellenza sanitaria che nasce nel Veneto Orientale. E’ la prima in Italia organizzata in un modo così articolato, professionale e attento agli aspetti umani, capace di occuparsi anche dei pazienti in età pediatrica, purtroppo sempre più numerosi. Sono queste strutture, iperspecializzate e moderne che ci permettono di essere primi in Italia anche per la mobilità attiva di pazienti che, da altre regioni, vengono a curarsi da noi”.

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