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Cronaca Jesolo

Un nuovo confine demaniale a Jesolo: case e terreni non sono più a rischio sgombero

Accordo raggiunto tra Comune e agenzia del Demanio. La questione era irrisolta da alcuni anni, molte strutture si trovavano in un'area teoricamente off limits. Sindaco soddisfatto

Linea di confine demaniale della spiaggia di Jesolo, risolta definitivamente la querelle che durava dal 2002. Il problema coinvolgeva centinaia di immobili, strutture ricettive e proprietà finite nell’incertezza in seguito ad una tracciatura dei confini demaniali che aveva collocato numerosi edifici, alberghi e terreni dalla parte “sbagliata” con un conseguente rischio di sgombero e demolizione. La parola fine all’annosa vicenda è finalmente arrivata in questi giorni dopo una trattativa condotta dall'amministrazione locale e dall’agenzia del Demanio.

"Si tratta di un esempio vincente di sinergia tra enti pubblici – commenta il sindaco di Jesolo Valerio Zoggia - Non nascondo la mia personale soddisfazione per aver contribuito alla risoluzione dell’annoso problema che ha interessato Jesolo a seguito del rilievo della costa effettuato dal Consorzio COGI (Consorzio Generale di Informatica) nel 2002 per conto del ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti. A seguito di quel rilievo alberghi, case e terreni di proprietà privata, ma anche proprietà comunali del Comune di Jesolo, si sono ritrovati collocati all’interno dell’area demaniale marittima, perdendo così la loro qualità di proprietà privata, e sono diventati potenziali destinatari di ingiunzione di sgombero ai sensi dell’articolo 54 del codice della navigazione".

L’ufficio demanio marittimo del Comune aveva subito informato i proprietari degli immobili interessati, invitandoli a produrre la documentazione utile all’esame di ogni singola posizione. L’agenzia del Demanio direzione regionale Veneto, nel 2015, aveva segnalato alla direzione di Roma la necessità di attivare la procedura finalizzata a riportare in catasto e al S.I.D. (Sistema Informatico Demaniale) la linea di delimitazione del demanio marittimo individuata con i fogli di impianto “ex Cavazuccherina” del 1930. Nel 2016 l’amministrazione di Jesolo ha quindi deciso di attivarsi al ministero e all'agenzia del Demanio di Roma per il superamento delle incongruenze generate dalla nuova linea.

C'è stato un primo incontro a Roma il 18 febbraio 2016, con il risultato positivo che il ministero stesso si è attivato con l’agenzia del Demanio che ha provveduto a richiedere il ripristino parziale della linea catastale del suo impianto originario. "Oggi possiamo dire che è stato fatto un ottimo lavoro - conclude Zoggia - e molti operatori, proprietari e la stessa amministrazione possono tirare un sospiro di sollievo. Voglio ringraziare il direttore dell’agenzia del Demanio di Venezia, l’ingegner Dario Di Girolamo, il funzionario incaricato, il geometra Alfonso Muro dello stesso ufficio, e la capitaneria di porto di Venezia, nella persona di Cesare Spedicato, che si sono attivati per raggiungere questo importante obiettivo". La verifica straordinaria della fascia costiera coinvolse 202 immobili (di cui 30 riguardano edifici che invadevano la vecchia linea demaniale ed i rimanenti quella nuova); 3141 unità abitative/terreni, 1690 persone fisiche e circa 150 strutture ricettive.

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