Tassa di un euro a turista? "No, così facciamo una pessima figura"

Completamente contrari, è la posizione espressa da Confturismo rispetto all'ipotesi avanzata martedì dal presidente del Veneto Luca Zaia di introdurre una nuova tassa sui turisti. L'idea era quella di istituire il pagamento di un euro per ogni visitatore nel Veneto, con l'obiettivo di costituire un fondo destinato alla promozione turistica del territorio: ma la proposta agli operatori proprio non piace.

"Se l'intenzione era quella di fare un esempio, bene. Se invece si tratta di un preciso proposito, esprimiamo tutta la nostra contrarietà". L'ha specificato Marco Michielli, presidente di Confturismo Veneto, che ha aggiunto che comunque dal punto di vista legislativo la Regione non sembra avere al momento facoltà di introdurre una tassa di scopo. Un'imposta di questo tipo può essere applicata ai cittadini e non ai turisti, spiega Michielli: se fosse introdotta, dovrebbe essere sostitutiva e non aggiuntiva rispetto all'imposta di soggiorno applicata attualmente da un certo numero di Comuni veneti.

Il rischio, secondo Confturismo, è che si diffonda un'immagine del Veneto come Regione che tassa e ritassa i turisti. Quando ad esempio nel vicino Friuli Venezia Giulia non esiste nemmeno l'imposta di soggiorno, con il risultato di far parlare di sé come territorio tax free. Insomma, chiedere un euro a ogni turista significa farsi del male. Michielli conclude spiegando che la vera sfida è andare a scovare quel 60% stimato di strutture che operano nel sommerso e che, se avessero gli stessi obblighi di quelle regolari, porterebbero nelle case degli enti pubblici un  "tesoretto" che consentirebbe anche di abbassare il carico a persona dell'imposta di soggiorno,k