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Cronaca

Scommesse: Conteh e la mazzetta da 7mila euro, arriva l'obbligo di firma

L'ex difensore del Venezia ai tempi di Zamparini è stato tra quelli che avrebbero parlato di fronte agli inquirenti, dichiarando di aver preso soldi da Gervasoni per truccare Albinoleffe-Pisa

Il pubblico ministero Roberto di Martino aveva chiesto il carcere anche per lui, ma il gip Guido Salvini ha invece deciso una misura cautelare più "leggera". Sì, perché c'è anche un piccolo pezzetto arancioneroverde nell'inchiesta Last Bet che in queste ore sta per l'ennesima volta sconvolgendo il mondo del calcio. E questo pezzettino risponde al nome di Kewullay Conteh, difensore che militò nel Venezia dal 2000 al 2002, ai tempi del presidente Zamparini. Poi, quando l'ex patron dell'Unione se ne andò a Palermo, Conteh decise di seguirlo. Al calciatore, ora 34enne, è stato notificato l'obbligo di firma per due volte a settimana.

 

La decisione del gip va ricondotta alla collaborazione che il calciatore ha fornito agli inquirenti in queste settimane, in cui avrebbe rilasciato alla procura di Cremona, come riportato dalla Gazzetta dello Sport, delle dichiarazioni sul dubbio che gli venne durante la partita tra Albinoleffe (squadra in cui militava) e Ancona soprattutto nei confronti di Claudio Gervasoni, al punto di decidere di "non avere nulla a che fare con lui". Quando, suo malgrado, si ritrovarono nella stessa squadra, il Piacenza, Conteh manifestò "perplessità al mister Madonna e al suo vice".

L'episodio che, giustamente, ha fatto più scalpore, però, è l'ammissione da parte del difensore di aver ricevuto 7mila euro per truccare un match. Stando alle sue dichiarazioni, il giocatore ex Albinoleffe, sarebbe stato minacciato da uno dei due stranieri che accompagnavano Gervasoni in un parcheggio di Bergamo: "Non scherzare con me", gli sarebbe stato detto da uno dei due, mentre gli veniva consegnata una mazzetta di banconote da 500 euro per la combine di Albinoleffe-Pisa. "Gervasoni – avrebbe dichiarato Conteh alla procura Figc il 15 marzo – ci disse cosa doveva succedere: un gol nei primi 15 minuti, un altro nei successivi 15 e poi la sconfitta. I soldi li contai dopo, erano 7mila euro".

In un altro passaggio dei verbali, il difensore parla dell’atteggiamento dell’ex portiere biancorosso Mario Cassano negli spogliatoi al termine della "famigerata" Atalanta-Piacenza, quella famosa per il rigore di Doni: Cassano, "mentre si asciugava i capelli sorrideva e cantava", al che Conteh racconta di essersi avvicinato al compagno dicendo: "Che hai da ridere che abbiamo perso da una squadra di morti? Ti vorrò vedere se alla fine saremo con l’acqua alla gola e se ci sarà ancora da ridere".

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