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Giovedì, 28 Marzo 2024
Cronaca

Una vita per la musica, muore la mecenate contessa Yoko Ceschina

La donna, 82 anni, si era stabilita da tempo a Venezia. E' famosa per avere aiutato tanti grandi talenti della musica classica a emergere

C'è chi i soldi ce li ha se li tiene e chi invece decide di spenderli per la cultura. Per aiutare chi giovane e pieno di telento si ritrova magari senza mezzi e agganci per emergere. Nella notte tra domenica e lunedì è morto un punto di riferimento della musica "alta": la contessa Yoko Nagae Ceschina, di origini giapponesi ma veneziana d'adozione, è spirata all'età di 82 anni.

La notizia si è sparsa subito in tutto il mondo, tanto che Valery Gergiev, direttore d'orchestra del Mariinsky Theatre di San Pietroburgo, ha deciso di omaggiare la mecenate con un post su Facebook, sottolineando come questa perdita di "una vera amante della musica" sia un colpo duro da subire. In Italia la donna ci finì già nel lontano 1960 per studiare arpa. Ma nel Belpaese trovò anche l'amore, sposando nel 1977 il conte Renzo Ceschina, che conobbe nel 1962. Il marito morì poi pochi anni più dopo le Nozze, e si aprì una lunga battaglia legale che si concluse nel 1988 dopo che un nipote del conte l'accusava di avere falsificato il testamento del marito.

Yoko Ceschina venne assolta, potendo disporre di un patrimonio che le cronache del tempo dichiaravano essere di circa 190 milioni di dollari. Un "tesoro" che la donna decise di utlizzare per aiutare il mondo della musica. A "beneficiarne" lo stesso Valeri Gergiev, oltre che Maxim Vengerov's, per cui Ceschina acquistò anche un violino (l'artista ringrazia tuttora la donna al termine di ogni suo concerto). Divenne famosa per essersi battuta affinché la New York philarmonic orchestra potesse esibirsi a Pyongyang, capitale della Corea del Nord. Da tempo la donna aveva deciso di trasferirsi a Venezia, dove fino agli ultimi tempi si adoperò per esempio per una tornée giapponese dell'orchestra della Fenice nel 2013.

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