rotate-mobile
Cronaca Cavarzere / via Acquamarza

Culla accanto al telaio, tomaificio lager cinese chiuso a Cavarzere

I carabinieri, l'Ulss e la direzione del Lavoro hanno passato al setaccio una serie di attività gestite da cinesi. Sigilli e multe per 50mila euro

In una ex scuola elementare di Acquamarza Alta di Cavarzere ora c'era anche una culla accanto ai macchinari. Destinata a una bimba di tre anni che evidentemente lì ci viveva. Ci dormiva. Con la mamma costretta a turni di lavoro con ogni probabilità massacranti. Tutt'attorno materiale infiammabile alla rinfusa, finestre chiuse. Una bomba a orologeria. Il tomaificio cinese naturalmente è stato sequestrato, al pari di altre cinque attività finite nei guai. La cui attività è stata sospesa. Perché la forza lavoro "in nero" superava per più del 20% quella totale.

Tra regali natalizi e spese dell'ultimo minuto, durante le festività aumentano anche i controlli delle autorità sul lavoro nero e sui prodotti in vendita, che non sempre risultano conformi alle norme italiane ed europee. Proprio nell'ottica di stroncare le attività illecite e le economie sommerse che prosperano in questi mesi di consumo sfrenato i carabinieri hanno passato al setaccio e chiuso quindi con i sigilli ben sei laboratori cinesi tra Cavarzere e la Riviera del Brenta, colpevoli di impiego di manodopera non regolamentata e gravi lacune in materia di sicurezza sul lavoro. I controlli, che si sono protratti nell'ultima settimana e sono stati svolti durante la fascia oraria serale o notturna, ovvero quella in cui normalmente queste attività risultano operative, sono stati orientati su tutti gli obiettivi a rischio monitorati dai carabinieri delle stazioni locali.

Sigilli nei laboratori tessili di Cavarzere e Brenta

NEL MIRINO - La vasta operazione di contrasto al lavoro nero e verifica del rispetto delle norme in materia di igiene e sicurezza sui luoghi di lavoro è stata portata avanti nei giorni scorsi da parte dei carabinieri, in collaborazione con gli ispettori della direzione provinciale del Lavoro di Venezia, del Nil carabinieri di Venezia e di ispettori dello Spisal delle Ulss 13 di Dolo e 14 di Chioggia. Sono stati chiusi in tutto sei laboratori (uno sequestrato, quello della culla, gli altri cinque sospesi) operanti nel settore calzaturiero, gestiti da cittadini cinesi che impiegavano manodopera in nero in quantità superiore al 20 per cento del personale totale, nei quali sono state riscontrate gravi lacune nel settore della sicurezza. Ai responsabili sono state arrivate sanzioni per oltre 50mila euro. In totale le forze dell'ordine in sette giorni hanno controllato 13 aziende, tra produzioni calzaturiere, stirerie e tomaifici, tutti gestiti da cittadini di origini cinese che impiegavano unicamente loro connazionali. In totale i lavoratori finiti sotto la lente di ingrandimento delle autorità sono stati 78, quattro invece le persone denunciate in stato di libertà.

In Evidenza

Potrebbe interessarti

Culla accanto al telaio, tomaificio lager cinese chiuso a Cavarzere

VeneziaToday è in caricamento