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Cronaca

Corteo No Grandi Navi oggi in Marittima, porto bloccato per ore

"Tutti giù per terra". Detto fatto. I No Nav sabato si sono schierati davanti alla Marittima e hanno bloccato gli ingressi ai crocieristi tutto il giorno

E' arrivato il giorno della manifestazione dei No Grandi Navi alla Marittima. Sabato dalle 13, infatti, coloro che si schierano contro i passaggi delle imbarcazioni da crociera davanti a San Marco, forti dello slogan "tutti giù per terra e chi ci muove più", si sono incamminati verso la Marittima con la ferma intenzione di bloccare gli accessi. Come? Sedersi e non muoversi più. Nonostante il caldo, nonostante i previsti arrivi e partenze di cinque crociere. Insomma, porto bloccato per ore e pesanti disagi sul ponte della Libertà in corrispondenza del Tronchetto. Chiedendo un terminal fuori dallebocche di porto del Lido proposta da Cesare De Piccoli

La folla ha iniziato a radunarsi già prima di mezzogiorno all'ombra della biglietteria Actv, ai piedi del ponte di Calatrava: decine di persone sono arrivate mano a mano, portando striscioni, urlando slogan e caricando casse di acqua e viveri nei furgoncini eletti a "punti ristoro" per resistere alla violenza del solleone. L'immenso striscione che il Comitato aveva già calato dal campanile di San Marco poco dopo le 13 è stato srotolato sopra i manifestanti, che si sono schierati sotto di esso e hanno iniziato la marcia in direzione del Tronchetto, un lungo drago cinese che invece di affascinare divide gli osservatori: in molti vedono ancora come fumo negli occhi i movimenti contro le crociere in laguna, ma dopo le vicende degli scorsi giorni tante persone, di ogni età ed estrazione, hanno invece deciso di ingrossare le fila del corteo di protesta. Almeno 250 i contestatori indirizzati verso la Marittima, poi mano a mano aumentati fino ad arrivare a circa 400. Tant'è vero che autobus e automobili hanno dovuto cedere il passo ai pedoni armati di cartelli e megafono, e l'intera piazzale Roma si è ritrovata forzatamente paralizzata per una ventina di minuti.

LA PARTENZA DEL CORTEO - VIDEO

TENSIONE CON UN CROCIERISTA - VIDEO

L'obiettivo dei manifestanti è stato di bloccare l'accesso alle banchine del porto con un blocco pacifico, e infatti mentre il corteo principale prosegue in direzione del mercato ittico una seconda falange ha trincerato l'accesso al people mover, piazzando reti e pannelli di truciolato tra le colonne dell'ingresso e coprendo i cartelli, per evitare che qualcuno aggirasse l'embargo sfruttando il "trenino"; davanti al garage comunale, faccia a faccia con i contestatori, si è schierata anche la polizia, in assetto antisommossa, pronta ad intervenire, e ancora più agenti si possono trovare giù dalla rampa del Tronchetto. Lo scorso anno, proprio in questo periodo, una manifestazione analoga (qui la cronaca degli scontri e tutte le immagini) era degenerata nel giro di pochissimi minuti nello scontro fisico con le forze dell'ordine.

URLA E SPINTONI, BAMBINA IN LACRIME - VIDEO

IL CORDONE DI POLIZIA DAVANTI ALLA MARITTIMA - VIDEO

Un'inedita alleanza pare poi essere nata dalle ceneri dello scandalo Mose: in mezzo ai fumogeni e alle trombette dei No Grandi Navi, infatti, si può scorgere persino un gruppo di indipendentisti veneti. Il picchetto di "serenissimi" marciava al passo del corteo, ma sotto il gonfalone orogranata di San Marco, e dietro uno striscione tutto in "venexian" che invoca pene dogali per chi minaccia la laguna. Mentre Tommaso Cacciari spiega le sue ragioni alle televisioni, continuando quindi a prestare il suo volto a tutto il Comitato, si moltiplicano le facce perplesse dei croceristi meno informati, che ora dopo ora si radunano davanti agli accessi del porto trovandoli sbarrati da manifestanti "armati" di una massiccia rete da pesca. A un certo punto i croceristi erano stati dirottati verso il Tronchetto, ma subito anche quella via alternativa è stata bloccata. A chi chiede come fare, senza la nave, per spostarsi a vedere la laguna i contestatori rispondono con un sorriso: "Venezia è bellissima da girare a piedi".

Non tutti però l'hanno presa con tanta filosofia, e non sono mancati i momenti di tensione tra chi doveva raggiungere la nave (tutte bloccate fino a sera comunque) e i dimostranti: qualcuno, anche su indicazione della polizia municipale, ha cercato di aggirare il blocco imboccando percorsi secondari, ma le reti da pesca sono arrivate rapidamente a stroncare ogni tentativo di sortita. Un turista straniero, con famiglia al seguito, ha anche alzato i toni, e dallo scontro verbale si è finiti rapidamente alle mani, fortunatamente però limitandosi a qualche violento spintone. Con tanto di "mitragliata" con una pistola ad acqua. Intorno alle 17.30, mezz'ora abbondante dopo il termine fissato dalle autorità, proprio Tommaso Cacciari ha invitato tutti a lasciare il presidio, uniti e pacifici come erano arrivati. Dopo le ultime stilettate contro Mose, grandi opere, Contorta e persino Tav, gli ultimi manifestanti hanno iniziato a lasciare il Tronchetto; come ultimo gesto di protesta, proprio sotto gli occhi del cordone di polizia che proteggeva i cancelli del porto, i dimostranti hanno lanciato dei bengala contro le barriere che avevano inalzato per bloccare i croceristi, causando tanto fumo, qualche fiamma e un ultimo, piccolo parapiglia.

No Grandi Navi, la manifestazione del 7 giugno

Naturalmente l'eco degli arresti di mercoledì sullo scandalo Mose (TUTTI I DETTAGLI) non ha potuto far altro che "allargare" le motivazioni della mobilitazione: è contro le Grandi Navi, certo, ma anche contro le grandi opere e contro il malaffare che l'inchiesta della Procura di Venezia ha scoperchiato. Le "istruzioni" su twitter erano già state rilanciate più volte: asciugamano, ombrellino e consapevolezza di rimanere fermi a lungo. Almeno fino alle 17: il termine che la questura ha dato per la manifestazione.

Una iniziativa che secondo i promotori è voluta essere "pacifica e gandhiana". Resistenza alla vecchia maniera, dunque. Con un unico grande obiettivo: una giornata senza grandi navi.

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