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Cronaca

"Siamo tutti dei pezzenti": lavoratori in corteo a Venezia contro Brugnaro e il governo

Proteste contro le politiche nazionali e locali in tema di lavoro. Usb e Cobas tra le calli con bandiere e striscioni. Venerdì indetto uno sciopero di 24 ore di tutte le categorie

Sciopero e manifestazione a Venezia. Nella giornata di venerdì i dipendenti di diversi comparti disertano il posto di lavoro e si presentano a piazzale Roma per protestare a gran voce contro sfruttamento, precariato, incertezze. Presenti i rappresentanti di numerose categorie che, per un motivo o per l'altro, lamentano condizioni di lavoro inadeguate o il rischio di licenziamenti. Sono circa 200 a essersi radunati a piazzale Roma alle 10, in contemporanea con iniziative simili indette in altre città d'Italia da Usb e Cobas. A Venezia lo slogan è "Siamo tutti dei pezzenti", in riferimento alle frasi del sindaco Luigi Brugnaro contro la lettera di un turista che si era lamentato di aver pagato un conto troppo salato in un ristorante lagunare.

Sciopero del 10 novembre, corteo a Venezia

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A scioperare sono i lavoratori delle categorie dei trasporti, servizi ambientali, sanità, scuole. Ma anche dipendenti dei musei, della cultura, pensionati e altri ancora. Alcuni di loro rischiano il licenziamento, come nel caso dei musei civici. Il "serpentone" è diretto al teatro La Fenice. Non mancano i disagi per gli utenti alle prese con i disservizi dovuti all'assenza di personale, soprattutto nella navigazione Actv.

"Nella scuola - comunicano gli organizzatori - lo sciopero si oppone alle proposte governative che prevedono per docenti ed ATA un'elemosina di 50 euro mensili, mentre per i presidi un aumento di 500 euro". Poi "l'obbligo di 400/200 ore di alternanza scuola-lavoro, grottesca forma di addestramento al lavoro gratuito; contro i quiz Invalsi e la chiamata diretta e i 'bonus' decisi dai dirigenti; per aumenti che recuperino almeno il 20% di salario perso nell'ultimo decennio; per l'immediata assunzione dei vincitori del concorso, degli abilitati e dei precari con tre anni di servizio su tutti i posti disponibili in organico; per il potenziamento degli organici ATA, le immissioni in ruolo sui posti vacanti e il ripristino delle supplenze temporanee". "Contro le politiche fiscali e previdenziali del governo e l'innalzamento dell'età pensionabile; per dire basta con austerità, precarietà del lavoro, 'esternalizzazioni', tagli e degli appalti nella sanità, autonomie locali e servizi pubblici, basta con le privatizzazioni; per il ripristino della tutela contro i licenziamenti illegittimi cancellata dal Jobs Act".

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