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Cronaca

"Costa succube di Mazzacurati, all'Autorità portuale ce lo mise lui"

A dichiararlo durante un colloquio con i magistrati l'ex ad della Mantovani Baita, secondo cui fino al 2003 "si inventavano i lavori in laguna"

Continuano a uscire dettagli sugli interrogatori forniti soprattutto da Piergiorgio Baita, ex ad della Mantovani, e da Giovanni Mazzacurati, ex presidente del Consorzio Venezia Nuova. Accuse su cui poi i magistrati dovranno effettuare verifiche. Fatto sta che proprio Baita durante un colloquio con i pubblici ministeri veneziani affermò che "Costa è succube di Mazzacurati, al Porto l'ha messo lui. Per spiegare quanto pesante fosse il potere che il Cvn poteva avere sull'Autorità portuale.

Secondo Baita "quando si è trattato di fare la nomina di Costa presidente dell'Autorità portuale Mazzacurati si è molto adoperato per superare l'ostilità dell'assessore Chisso, che non voleva Costa, ma un altro possibile candidato". "E' stato Mazzacurati - sottolinea Baita - a fare da mediatore con Galan, perché Galan mediasse su Matteoli e Matteoli desse l'indicazione di Costa, indicato nella terna del centronistra". Paolo Costa, sindaco di centrosinistra di Venezia dal 2000 al 2005, è stato anche ministro dei lavori pubblici nel Governo Prodi, subentrando ad Antonio Di Pietro. E' alla guida del Porto di Venezia dal 2008.

Anni che appartengono a un passato ormai remoto. Come a un passato remoto appartengono altri dettagli forniti da Baita sul presunto modo di operare del Consorzio Venezia Nuova. Secondo lui, infatti, "il Cvn fino al 2003 non sapeva come spendere i soldi, si è inventato barene, rive, si inventava il lavoro singolo in giro per la laguna. Dal 2003, poi, quando sono partite le opere alle bocche, con l'impegno di finire è cambiato progressivamente il clima".

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