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Martedì, 23 Aprile 2024
Cronaca

Export in crescita. "Brexit? Preoccupazione, ma dipendenti non perderanno lavoro"

Il trend delle esportazioni all'estero in Veneto, nel 2015, è in costante crescita. Nonostante delle situazioni piuttosto delicate sul mercato russo e cinese, tra blocchi e cali del commercio

Export: gli interscambi commerciali sono ancora oggi un traino per l'economia Italiana. Il Veneto, in particolare, è tra le prime regioni esportatrici come attestato dai dati elaborati da ICE su dati Istat. La crescita è stata costante dal 2006 al 2015, con un unico dato negativo registrato nel 2009. Tra il 2014 e il 2015 si registra una variazione percentuale del +5,3%, con un aumento di valore di 2,2 miliardi di euro. Il valore totale delle esportazioni 2015 è pari a 57,5 miliardi di euro, con una quota del 13,9% sul totale nazionale.

Il principale settore dell’export veneto rimane anche nel 2015 quello della meccanica (11,4 miliardi di euro) e ha avuto un incremento annuo sensibilmente superiore a quello nazionale: +6,0%.  Per quanto concerne le dinamiche dei principali  mercati esteri della meccanica veneta, a fronte di una sensibile contrazione delle vendite in Russia (-142 milioni di euro) e Cina (-62 milioni di euro), si registra un importante aumento del fatturato negli USA (+99 milioni di euro), in Algeria (+69 milioni), nel Regno Unito (+68 milioni), in Spagna (+63 milioni) e in Egitto (+40 milioni). Si assiste quindi a un riposizionamento dell’offerta di macchinari made in Veneto verso alcuni mercati più vicini geograficamente o in aree dove la domanda interna è in crescita.

FOCUS SUL VENEZIANO - Per la provincia di Venezia, si rafforzano il tessile e abbigliamento (+59,7%), la meccanica (+13,2%), l’agroalimentare (+9,6%)  e metalli (+6,8%). I principali mercati di sbocco sono quelli UE Regno Unito, Francia, Germania e Spagna. Oltre i confini europei spiccano USA, Cina, Messico, Turchia e Corea. Secondo i dati statistici, un importante variabile è quella dell’investimento in innovazione sia per le piccole che per le medie imprese. Tra le piccole aziende esportatrici che investono in R&S e quelle che non lo fanno, si registra un gap del 20% sul valore delle esportazioni, per le medie del 18%. La capacità di introdurre procedure e sistemi innovativi è acceleratore per il business.

LA SITUAZIONE POST BREXIT - Il mercato dell'esportazione verso la Gran Bretagna ha subito un netto rialzo lo scorso anno, facendo registrare un +17%. Una notizia positiva, fino alla doccia fredda dei risultati del referendum di domenica scorsa. “Alla luce di quello che è successo in Inghilterra - ha spiegato il direttore di CONFAPI Industria Veneto, Pier Orlando Roccato - c’è un po’ di preoccupazione, anche se per l’anno 2015 il trend è positivo, in costante crescita. Anche se il mercato inglese può incidere in maniera negativa per circa 3 miliardi e mezzo, e le situazioni sul mercato russo e cinese sono particolarmente delicate, non ci saranno perdite di lavoro per i dipendenti, per lo meno nel settore delle esportazioni".

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