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Cronaca

Postale in trincea contro i ricatti informatici: nuovo protocollo per fermare Cryptolocker

Firmata un'intesa tra polizia postale e RackOne di Noventa, provider di servizi internet. Fenomeno in espansione: imprenditori costretti a pagare per essere "liberati" dal virus

Prevenzione e contrasto dei crimini informatici, c'è l'accordo tra polizia di stato e il DataCenter RackOne di Noventa per la difesa delle "infrastrutture critiche". È di giovedì mattina la firma di un protocollo d'intesa sottoscritto dal compartimento di polizia postale del Veneto: si tratta di un'intesa, la prima del genere nel Veneziano, che risponde alla necessità di migliorare la sicurezza di un sistema economico ormai fortemente dipendente dal web. Il nemico numero uno è il virus "Cryptlocker", un sistema pensato per criptare i dati sul computer bloccandone l'attività: così i criminali possono passare al ricatto, chiedendo soldi alle aziende colpite in cambio della riattivazione dei dati.

"Spesso le aziende usufruiscono dei nostri servizi solo dopo aver subito il danno - spiegano da RackOne - Cryptolocker si sta diffondendo per la scarsa conoscenza del sistema informatico. Basta cliccare su un link e cripta i dati sul pc. Ora si è evoluto: decide quali dati criptare e l'utente perde la possibilità di utilizzo dei dati". Di fatto questi "incidenti informatici" possono avere conseguenze economiche pesanti per industrie, singoli cittadini e per l'intero Paese, provocando indisponibilità anche di servizi essenziali. "Tra i nostri clienti circa il 10% ha subito attacchi di questo tipo - continua l'azienda informatica - Alle volte sono in grado di mettere in ginocchio le ditte. Il ricatto si basa anche sulla possibilità di continuare a criptare". "Di solito - specifica Daniele De Martino, dirigente della polizia postale - vengono chieste somme che partono da circa 500 euro".

Prosegue Daniele Turcato, amministratore delegato di RackOne: "Il nostro è un servizio di back up online. Questo tipo di salvataggio non è un collegamento in continuo. In questo modo se un'azienda perde i dati a livello locale li può recuperare attraverso Rad-One. La polizia postale interviene invece per individuare i colpevoli e per un necessario scambio di know-how con le aziende". L'accordo ha quindi lo scopo di sviluppare collaborazioni, condividere procedure e informazioni utili nonché realizzare tecnologie in grado di migliorare la capacità di contrasto e prevenzione dei reati e dei crimini informatici.

"Questo accordo - commenta il questore di Venezia, Angelo Sanna - conferma l'impegno della polizia di Stato nel prevenire e contrastare i crimini informatici". La convenzione firmata con RackOne, come spiegato dal dirigente della polizia postale, De Martino, testimonia un passo avanti a livello regionale nella prevenzione e repressione dei crimini informatici. Seguiranno altri protocolli del genere nei prossimi mesi. "Siamo pronti a collaborare con le autorità e siamo onorati di essere la prima azienda informatica nella provincia di Venezia a stipulare un accordo strategico come questo - conclude Turcato - Il nostro impegno con la polizia postale rappresenta il nostro impegno anche nei confronti dei nostri clienti, sempre più attenti e consapevoli dell’importanza della sicurezza informatica".

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