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Cronaca Tessera

Cure staminali, ok dal governo Celeste potrà continuare le cure

Via a un decreto con cui si permette ai pazienti che hanno già avviato cure sperimentali di evitare stop. Zaia: "In Veneto centri specializzati"

Le cure staminali già iniziate non dovranno essere interrotte. Lo dichiara un decreto del governo promulgato stamattina dal Consiglio dei ministri. I genitori di Celeste, la bimba di due anni di Tessera affetta da atrofia muscolare spinale, possono quindi tirare un sospiro di sollievo. Il decreto, sottolinea il ministero della Salute, stabilisce appunto che "tutti i pazienti che hanno iniziato la terapia con le staminali preparate con metodo Stamina potranno portare a termine i loro protocolli anche se il laboratorio di riferimento (in questo caso quello degli Spedali Civili di Brescia) non è autorizzato". La norma "si basa sul principio etico per cui un trattamento sanitario già avviato che non abbia dato gravi effetti collaterali non deve essere interrotto", spiega il ministro della Sanità Renato Balduzzi.

Il decreto, rileva il titolare del dicastero, "chiarisce inoltre che devono considerarsi come 'avviati' anche i trattamenti per i quali sono stati compiuti atti preparatori (il prelievo di cellule dal paziente o da donatore destinate all'uso terapeutico) e quelli già ordinati dall'autorità giudiziaria. Per tutti questi trattamenti terapeutici ci sarà un'attenta valutazione degli esiti, con l'acquisizione di tutti i dati clinici dei pazienti sottoposti al trattamento".

Il decreto legge prevede anche che d'ora in poi tutti i cosiddetti "medicinali per terapie avanzate preparati su base non ripetitiva", in cui rientrano i trattamenti con le staminali, possano essere utilizzati esclusivamente in un ospedale pubblico, clinica universitaria o istituto di ricovero e cura a carattere scientifico. Con un regolamento ministeriale da emanare nei prossimi giorni, annuncia il ministero, saranno inoltre fissate "regole più precise per garantire la sicurezza dei pazienti e sarà fissata una precisa procedura di valutazione degli esiti dell'impiego di queste terapie".

IL PADRE DI CELESTE - Giampaolo Carrer, il papà della piccola Celeste, la bimba veneziana di 2 anni alla quale nell'agosto scorso il Tribunale aveva consentito di riprendere le cure con il metodo Stamina, "é una gioia". Ma incompleta "perché non è coronata dal fatto che tutti i bambini vi possono accedere". "Se da una parte siamo felici della decisione per i bimbi che sono in cura - sottolinea - resta l'amarezza e il senso di ingiustizia per quelli che continueranno a combattere per accedere alle cure". Per il papà di Celeste "serviva un ulteriore atto di umanità". Se il nuovo decreto, come si dice da più parti, cancellasse la norma Turco "sarebbe veramente - accusa l'uomo - l'ennesimo atto vergognoso nei confronti di questi bimbi. Serve invece il buonsenso". Il papà di Celeste racconta orgoglioso i progressi della figlia dopo le infusioni di staminali presso gli Spedali di Brescia. L'ultima è avvenuta alla fine dello scorso mese. "I risultati cominciano a essere sempre più evidenti - racconta -. Ora sta bene, ogni giorno ci regala nuovi progressi. Lei è sempre sorridente. E' una vittoria inimmaginabile".

IL PEDIATRA DI CELESTE - "Il decreto è molto buono, ha caratteristiche di umanità  cui non eravamo abituati. E di questo non posso che ringraziare il ministro". Lo dice Marino Andolina, il pediatra che segue i bimbi che stanno effettuando le infusioni di staminali presso gli Spedali di Brescia in base al protocollo Stamina. "Però nella nota del ministero - aggiunge - c'é anche un accenno al decreto che sta arrivando. Questo invece è una condanna a morte per migliaia di persone perché, a quanto sappiamo, abroga il decreto Turco". Andolina si dice preoccupatissimo. "Impedirà per molti anni - pronostica - di fare terapia compassionevole. Ora salviamo 30 vite ma, se abbiamo ragione, ci apprestiamo a vivere una tragedia peggio di Chernobyl. E' una porcata".

IL PRESIDENTE ZAIA - "In Veneto abbiamo già molti centri e strutture pronti a somministrare trattamenti con le staminali. Non credo sia giusto che un servizio sanitario fra i primi in Europa per qualità ed efficienza costringa alcuni suoi pazienti (come la piccola Celeste) a sorbirsi viaggi della speranza in cerca di cure che non trova". Lo ha dichiarato il presidente del Veneto, Luca Zaia. "Chiedo quindi formalmente al Governo - aggiunge Zaia - che metta il servizio sanitario veneto rapidamente nelle condizioni di erogare terapie anche sperimentali". (Ansa)

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