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Cronaca Fiesso d'Artico

Don Pierpaolo, da avvocato a prete: "Mi sentivo sempre fuori posto"

Il 38enne di Fiesso d'Artico verrà ordinato sabato nella basilica di San Marco dal patriarca Moraglia: "E' più forte la gioia delle rinunce"

Laureato in legge, dopo il periodo di praticantato aveva anche immediatamente superato l’esame di Stato. Con la volontà di approfondire il diritto di famiglia, si era poi iscritto alla Facoltà di Diritto canonico alla Salute a Venezia. Da lì la sua vita è cambiata, e il giovane avvocato alla fine è diventato sacerdote: è don Pierpaolo Dal Corso, 38 anni, originario di Fiesso d’Artico, diacono dal 6 settembre scorso, attualmente responsabile della Pastorale giovanile e incaricato della pastorale vocazionale della Diocesi di Venezia, oltreché notaio di Curia.

Don Pierpaolo verrà ordinato sacerdote dal patriarca Francesco Moraglia nel corso della messa solenne in programma sabato prossimo, alle 16, nella basilica di San Marco. Celebrerà quindi le sue “prime messe” domenica 21 giugno, alle 11, nella chiesa parrocchiale della Santissima Trinità a Fiesso d’Artico (sua comunità d’origine) e poi domenica 28 giugno, alle 11, nella chiesa parrocchiale di Santa Maria Goretti di Mestre nella quale ha prestato servizio in quest’ultimo periodo.

In un’ampia intervista rilasciata al settimanale diocesano Gente Veneta, il novello sacerdote racconta i diversi momenti di svolta spirituale della sua fede e della sua vita. “Quando incontri il Signore incontri anche te stesso, impari ad accettarti come sei, con i tuoi limiti. Il Signore mi ha sempre accompagnato, mi ha anche guarito da tante insicurezze”. All’inizio del percorso di studi in Diritto canonico a Venezia, in particolare, i colloqui con il padre spirituale del Seminario portano Pierpaolo a far emergere una propria verità profonda che lo attraversava da tempo: “Sentivo sempre un senso di non compimento, mi sentivo come nel posto sbagliato… Il senso di insoddisfazione che avevo era perché il Signore mi stava chiamando ad un’altra strada e io non volevo accettarlo. Dentro il mio cuore, quando finalmente ho cominciato a riconoscere questa chiamata, c’è stata gioia. Finalmente avevo capito come potevo cominciare a sentirmi nel posto giusto... Nel mio cuore sentivo forte questo desiderio. E ora è più forte la gioia acquistata rispetto alle rinunce”.

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