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Cronaca

Il disastro dell'acqua alta: incendi e barche affondate, rive e edifici danneggiati

Interventi dei vigili del fuoco, situazioni più critiche a Venezia e Pellestrina. Tutte le forze al lavoro dopo la marea record. Intorno alle 10 c'è stato il nuovo picco di 144 centimetri, il premier Conte sarà a Venezia nel pomeriggio

Sono oltre 170 gli interventi dei vigili del fuoco già effettuati per il maltempo, non solo per l'eccezionale acqua alta di 187 centimetri a Venezia ma anche in altre zone del Veneto, in particolare del litorale. Le situazioni più critiche si sono verificate nel centro storico di Venezia e nella laguna, con l'acqua alta che ha completamente invaso l'isola di Pellestrina. Diversi incendi si sono verificati nella notte a causa delle centraline elettriche invase dall'acqua. Un rogo già spento ha interessato il museo Ca' Pesaro, dove è parzialmente crollato un solaio al piano terra. Incendio anche in un edificio commerciale del Lido. Tante imbarcazioni sono danneggiate e le rive infrante. Un nuovo picco di 144 centimentri si è verificato intorno alle dieci di stamattina, 13 novembre. Il premier Giuseppe Conte ha annunciato che nel pomeriggio sarà a Venezia.

Lavori e danni

Le squadre dei pompieri stanno operando insieme ai sommozzatori per liberare la circolazione acquea a causa dell'affondamento di diverse barche, che hanno rotto gli ormeggi. A Venezia sono già stati eseguiti un centinaio di interventi, altrettanti sono in attesa. L'elicottero ha sorvolato l'isola di Pellestrina per individuare i luoghi più idonei per piazzare le pompe ad alta capacità di aspirazione. I dispositivi speciali, quattro in tutto, sono stati collocati e azionati nel pomeriggio. In mattinata a Venezia c'è il capo del corpo nazionale dei vigili del fuoco, Fabio Dattilo, accompagnato dal capo dell'emergenza Guido Parisi e dal capo della protezione civile Angelo Borrelli. Ai soccorsi in acqua hanno partecipato anche i mezzi della guardia costiera.

Acqua alta fino a 187 centimetri, le foto

Hotel, negozi e case

Claudio Scarpa, direttore dell’Associazione veneziana albergatori, ha fatto un primo resoconto: «Gli hotel hanno subìto danni incalcolabili: sono già previste decine di milioni di euro e il dato sale di ora in ora. Non è un’acqua alta ma un’alluvione che ha sfiorato i livelli di quella del 1966, la peggiore della storia. La situazione è destinata ad aggravarsi perché l’acqua alta continua, molti hotel hanno i quadri elettrici fuori uso e quindi non possono attivare le pompe. Di conseguenza questa sorta di alluvione continua sta facendo altri danno, mettendo ci in ginocchio la città: non solo gli albergatori, i negozianti e i ristoratori ma anche tutte le persone che hanno la casa al piano terra e che con il vento si ritrovano in estrema difficoltà. Di fronte a questa situazione il governo deve intervenire con urgenza».

Scrive il sottosegretario Achille Variati: «La situazione a Venezia è drammatica. Si contano vittime, danni incalcolabili. Ho appena parlato al telefono con il sindaco Luigi Brugnaro e il governatore Luca Zaia, mettendomi a loro completa disposizione. Non solo per ciò che posso fare al ministero dell’Interno, e da veneto, ma anche per l’esperienza che ho conosciuto in prima persona da sindaco. Quella della terribile alluvione di Vicenza, nel 2010, quando dovemmo rimettere in piedi una città invasa di acqua e di fango». Mentre Andrea Ferrazzi, capogruppo Pd in commissione Ambiente al Senato, ha aggiunto: «Presenterò una interrogazione e ho già scritto ad alcuni ministri che mi hanno assicurato il massimo impegno per aiutare la città di Venezia».

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