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Cronaca

Aids, a Venezia meno casi rispetto al resto del Veneto: "Ma la guardia rimane sempre alta"

Secondo un rapporto della Regione in territorio lagunare sono stati diagnosticati 2 nuovi casi nel 2015. Dal 1984 a oggi sono stati 384 i casi segnalati nel territorio dell'Ulss 12

Di Hiv e Aids ci si continua ad ammalare, ma non a morire. Almeno negli ultimi 2 anni. La guardia non può abbassarsi soprattutto per sensibilizzare sui comportamenti a rischio, specie dal punto di vista sessuale. E' questa, secondo i dati, la ragione prevalente di trasmissione del virus. Il 1 dicembre, in occasione della Giornata mondiale contro l'Aids, la Regione ha pubblicato due rapporti statistici che dimostrano come anche da noi la piaga è ancora lungi dall'essere debellata. Anzi, negli ultimi 10 anni il trend nella provincia di Venezia è in progressivo aumento in fatto di Hiv. Costituisce eccezione solo il 2015, l'ultimo anno preso in esame, che ha registrato 24 nuove diagnosi di questo tipo per un'incidenza di 2,8 casi ogni 100mila abitanti (nel 2014 erano state 43, quasi il doppio). 

DIAGNOSI HIV - Dall’inizio delle rilevazioni, ossia il 1999, sono le province di Verona e Treviso che riportano il maggior numero complessivo di casi residenti. La provincia scaligera, dopo un picco di incidenza di oltre 12 casi ogni 100.000 abitanti nel 2004, dal biennio 2009-2010 presenta valori attorno ai 7 casi per 100.000 residenti. A Treviso, invece, c'è stato un picco massimo nel 2006 con 8 casi per 100.000 abitanti, mentre a partire dal 2009 il tasso di incidenza si colloca stabilmente attorno ai 5 casi ogni 100.000 residenti. Nel 2015 a livello regionale si è registrata un'incidenza simile rispetto all’anno precedente. Venezia in questo senso è in controtendenza. Dal 1999 a oggi sono state 572 le diagnosi (a Verona 1.114, il dato peggiore). In maggioranza sono gli stranieri ad ammalarsi: nel 2015 sono stati 4,9 ogni 100mila abitanti, mentre gli italiani residenti nel Veneziano sono stati 2,3. Meno della metà. 

DIAGNOSI AIDS - Capitolo Aids. Dal 1984 al 2015 sono stati diagnosticati, dalle strutture di assistenza venete, 3.873 casi, di cui 3.454 (89,2%) residenti nel Veneto e 419 (10,8%) non residenti. Nello stesso periodo, altri 299 casi sono stati segnalati da altre regioni a carico di persone residenti nel Veneto, pari all’8% del totale di 3.753 casi residenti. Il Veneto risulta la sesta regione in Italia come numero complessivo di casi segnalati.

LE DIFFERENZE TRA PROVINCE VENETE - Fino al 1990 la distribuzione territoriale della malattia era caratterizzata da differenze molto marcate tra le diverse province venete con una elevatissima incidenza a Vicenza. In questi ultimi anni il quadro complessivo si è modificato mostrando nette differenze negli anni. Nel 2015 l’incidenza massima c'è stata Verona e Rovigo (oltre 2 casi ogni 100.000 abitanti), seguite dalla provincia di Vicenza (1,3), Padova e Belluno (1). Le province di Treviso e Venezia riportano tassi di incidenza inferiori a 1 caso ogni 100.000 abitanti. Nel corso del 2015, il tasso medio regionale di incidenza dell’Aids si posiziona a 1,1 casi ogni 100.000 abitanti, uguale all’anno precedente e in lieve calo rispetto al 2013.

I CASI NEL VENEZIANO - Nel Veneziano sono stati segnalati 2 nuovi casi nel 2015, con un incidenza di 0,2 ogni 100mila abitanti. Numeri nettamente inferiori rispetto ai 19 di Verona o gli 11 di Vicenza. In totale in Veneto sono state 54 le diagnosi di Aids. Nel 2014 in territorio lagunare erano stati 6 i nuovi casi, nel 2013 7 e nel 2012 4. Il trend è in calo, visto che nel 2011 erano stati 11, nel 2010 13, nel 2009 9, nel 2008 12 e nel 2007 17. Andando più nel particolare, sono stati 90 i casi di Aids dal 1984 al 2015 segnalati dall'Ulss 10 (51 i decessi), 385 quelli segnalati dall'Ulss 12 (301 i decessi), 129 dall'Ulss 13 (97 decessi) e 31 dall'Ulss 14 (23 i decessi).  

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