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Cronaca

Zaia: «Il testo della nuova ordinanza ruota attorno alla sicurezza»

La precedente scade a mezzanotte del 13 aprile. Riconfermato l'obbligo dei dispositivi nel trasporto pubblico. Negozi: «La riapertura non è competenza regionale. Mascherina diventerà accessorio personale»

Non manca molto a terminare l'ordinanza regionale, qualche approfondimento giuridico e la Regione redigerà il suo documento in vista del 14 aprile, data di scadenza della precedente, alla mezzanotte del 13 aprile, e giorno in cui alcune attività vedranno la ripresa, come da ultimo dpcm della presidenza del Consiglio dei ministri: cartolibrerie, lavanderie, settore del legno. Ad annunciarlo è il presidente del Veneto Luca Zaia, nel consueto aggiornamento che avviene anche nel giorno di Pasqua a Marghera.

I dati

Ci sono in Veneto quasi 14 mila positivi, «è normale - dice Zaia - perché stanno arrivando le risposte dei tamponi. A differenza del bollettino di Azienda Zero di sabato sera, che ha rilevato in provincia di Venezia 5 decessi, non ci sono morti nel Veneziano nella mattina di Pasqua - Resta però alto il numero dei decessi in generale. Sono stati superati i 750, senza contare coloro che hanno perso la vita fuori dagli ospedali, abbastanza per ricordare che non dobbiamo abbassare la guardia», dice Zaia.

«Il lockdown non c'è»

Il dato di fatto è però che il lockdown non c'è. «Se parliamo di blocco totale, non c'è da tempo. Quello che conta ora è mettere in sicurezza i cittadini, togliere l'ordinanza nazionale sul sequestro dei dispositivi e permettere ai privati di acquistarli sul mercato - questa sarà probabilmente la sostanza dell'ordinanza regionale, ormai in fase di pubblicazione - La Regione ha già previsto, e lo prorogherò - dice il governatore - l'utilizzo obbligatorio dei dispositivi nel trasporto pubblico locale, regionale ma anche locale, dove un grosso apporto sui terriotori lo svolgeranno i sindaci. Ma un gioco fondamentale - dice Zaia - lo farà il senso di responsabilità dei cittadini».

Annunciata per martedì la conclusione della fase di somministrazione dei tamponi anche nelle case di riposo. Zaia  ribadisce che in termini percentuali avere un 1,3% di positivi fra i medici negli ospedali veneti fra i contagiati indica che, «fondamentali sono stati i dpi. Parlando delle positività nelle Terapie intensive si vede come i contagiati fra i medici si abbassino ulteriormente», segno della differenza che passa, per Zaia, fra l'avere o no il materiale per la protezione individuale. In Regione ci sono ancora 1667 ricoverati, calano i ricoverati in Terapia intensiva: 249. «Per noi - dice Zaia - sono ancora molti».

Mascherine

«L'emergenza non è conclusa. Firmerò l'ordinanza che sto scrivendo ma l'apertura di imprese e scuole non compete alla Regione. La messa in sicurezza dei cittadini viene prima di tutto. Ai ragazzi chiedo di fare da portabandiera della lotta contro il coronavirus. Loro sono in rete, comunicano in modo digitale e possono essere endemici, lo devono fare. Indignatevi se qualcuno non rspietta le regole, avete ragione. Del resto non c'è nessuno che tra i giovani mi dica "liberami". Loro sono la testimonianza più forte. Mi auguro - prosegue Zaia - che il 14 aprile non sarà un giorno di affollamento, spero che chi esce si renda conto che c'è una responsabilità verso se stessi e altri. Ma il punto è che dobbiamo riuscire a importare i container di mascherine da distribuire alla popolazione. La Regione le mascherine le ha comparate, ma devono essere messe a disposizione sui mercati. Guanti ormai non se ne trovano più e già martedì è tardi». 

Sperimentazione farmaci

Sulla sperimentazione dei farmaci, dice il governatore, la regione attende l'arrivo dell'Avigan, ma sono già in piedi 6 o 7 sperimentazioni. Funziona l'antimalarico e l'antireumatoide, e in generale danno risposte i cocktail di farmaci. La polmonite interstiziale sembra sia da mettere in secondo piano rispetto al fatto che si formano dei trombi nell'area polmonare, c'è quindi una riflessione sugli anticoagulanti. Funziona anche la somministrazione a domicilio dell'antimalarico nelle prime fasi dei sintomi. 

Tamponi e dispositivi

Per i cittadini ad oggi l'unico test riconosciuto è il tampone, spiega Zaia. I kit rapidi servono ma possono dare falsi negativi. Sui postivi invece c'è poi la validazione attraverso il tampone, sono perciò utili come primo screening. Il sierologico con la ricerca anticorpale procede a Padova dove si sta lavorando con i prelievi di sangue da una settimana. «La programmazione - ribadisce Zaia - nella sanità veneta ha funzionato. Qui non abbiamo mai fatto scelte fra chi curare e chi no, come sta accadendo in qualche altro Paese. Per noi la sfida più grande era avere posti in Terapia intensiva. E per questo si sappia che ci siamo mossi anche in Svizzera per andare a comprare 50 respiratori, questo lo sveliamo ora». Sui dispositivi il lavoro di Azienda Zero è quotidiano e dà i suoi risultati, secondo il governatore, che risposnde alle affermazioni sulla mancanza delle mascherine nei reparti ospedalieri. «Tutte le mattine l'azienda consegna 240 mila mascherine. Abbiamo le liste di tutti i primari dei reparti con le necessità dei dispositivi dichiarati. Per avere una idea dello shock del coronavirus in termini di strumenti, si pensi che al reparto Infettivi di Padova si è passati da un consumo di 950 tute al mese a 4500 al giorno».

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